Grandi vini dei nostri territori Nebbiolo e Chatus, alla scoperta di due eccellenti “fratelli” diversi

Grandi vini dei nostri territori Nebbiolo e Chatus, alla scoperta di due eccellenti “fratelli” diversi
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Parlando di vino, vengono in mente i territori collinari delle Langhe, del Roero e del vicino Monferrato, dove si producono alcuni tra i migliori vini del mondo. Se il Dolcetto e “il” Barbera (meglio chiamarlo così, in quanto maschio) sono i preferiti sulle mense quotidiane, il Nebbiolo per la nobiltà del vitigno mantiene il posto più elevato sul podio delle eccellenze. Anche perché è dalle uve Nebbiolo, in terroir delimitati, che nascono i supremi Barolo e Barbaresco.

Ma la provincia Granda, fatta soprattutto di montagne che culminano con il Re di Pietra, in quanto a enologia riserva le sue belle sorprese. Alle pendici di questi rilievi trovano infatti posto, accanto ai frutteti che dominano i fondo valle, antichi vigneti a piede franco che grazie a vignaiuoli appassionati sono tornati all’onor del mondo.

E’ il caso, originale della bassa val Maira, del cosiddetto Nebbiolo di Dronero. In realtà non è un vero Nebbiolo ma è una varietà francese che si chiama Chatus, molto diffusa alla base delle Alpi Cozie. Tant’è vero che lo Chatus è da qualche anno salito alla ribalta anche in val Bronda, dove i Produttori di Castellar lo hanno elevato a bottiglia di prestigio.

Ed è un piacere poter alternare un Nebbiolo langhetto a un “Nebiulin” roerino a un sontuoso Chatus delle Colline Saluzzesi. Bere bene non fa mai male.

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