«Chiudo a Revello ma sogno Paesana»

«Chiudo a Revello ma sogno Paesana»
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Nel computo dell’economia locale si registra un nuovo addio. Come prevedibile, a pagare più di tutti gli effetti della pandemia, insieme a palestre e lo spettacolo, è il mondo dei viaggi. Revello perde così un punto di riferimento, la storica agenzia della Polaris di Aldo Bruno, che chiude i battenti.

L’azienda ha la sede principale a Bagnolo Piemonte e da una decina di anni la “filiale” revellese che ora alza bandiera bianca.

Una perdita che si ripercuote su tutta la zona, dal momento che l'agenzia revellese era l'unica in tutta la vallata.

Abbiamo sentito il titolare Aldo Bruno.

Le motivazioni della chiusura possiamo immaginarle, ma qual è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

«Sicuramente le spese fisse che abbiamo, nonostante la chiusura. Il locale di Revello, non è di nostra proprietà: non abbiamo avuto modo di resistere in questo delicato periodo».

Avete chiesto qualche aiuto economico?

«Certamente, prima di chiudere definitivamente mi sono messo in contatto con l'amministrazione revellese, per chiedere un sostegno economico momentaneo, ma la risposta è stata negativa. Il sindaco Mattio mi ha risposto dicendomi che non aveva a disposizione fondi da poter erogare. In contemporanea, ho chiesto anche l'aiuto dell'Unione dei comuni del Monviso, i quali dovrebbero essere interessati, a livello turistico, ad avere una agenzia, all'interno del territorio, ma da questi ultimi, non ho avuto risposta».

Com'è la situazione dipendenti? «Purtroppo chi gravitava intorno alla sede di Revello è rimasto a casa. Oltre ai costi fissi della sede, commercialista e consulente del lavoro sono altre voci “meno” sul bilancio. È difficile far capire che un'attività nel momento in cui abbassa la serranda, anche solo temporaneamente, ha comunque dei costi da sostenere».Parliamo di numeri: ora si può stilare un bilancio confrontando un anno intero di attività, 2019 con 2020...

«Nell’anno passato abbiamo avuto un calo pari all'80 per cento rispetto al 2019. Il trimestre del 2021 è fermo a quota zero. La situazione non è più sostenibile».

Revello potrà vedere risorgere la sua agenzia in tempi migliori?

«Revello è una bellissima piazza. In questi anni, al di là dei grandi viaggi, abbiamo lavorato molto bene con il territorio: i piccoli paesi hanno necessità di servizi diversi dall’agenzia standard. Avevo messo a disposizione dei clienti pulmini con e senza autista, facevamo da biglietteria di ogni tipo e punto informativo. Per questo motivo Revello rimane nel mio cuore, ma guardo anche a Paesana».

Come mai proprio Paesana fa capolino nei suoi pensieri?

«Il capoluogo dell’alta valle rappresenta una futura opportunità: potremmo collaborare per una cabina di regia del turismo in valle Po».

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