Balma Boves e ciclabile del Monviso L’Unione disegna il futuro della valle Po

Balma Boves e ciclabile del Monviso L’Unione disegna il futuro della valle Po
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L’Unione montana ha in programma una serie di progetti che, con la contribuzione interna e i finanziamenti previsti da Regione, Stato e Unione Europea, andranno a cambiare il volto della valle, sia sotto profilo tecnologico che sul piano della vivibilità. Sono infatti la digitalizzazione e l’economia green le voci importanti dei progetti di sviluppo richiesti dall’Europa al nostro Paese e anche le comunità locali, nella progettazione, cominciano a muoversi in questa direzione.

Tra le voci più importanti previste dal bilancio di previsione approvato a fine febbraio risulta sicuramente il primo lotto dell’itinerario ciclabile “La Via del Monviso” per un importo di 400 mila euro e il progetto Green Chain Saw4Life per un totale di 144 mila euro.

Servono 150 mila euro per la partecipazione al bando dei piccoli comuni smart e 138 per il progetto Piter , finalizzato ad avviare il sistema della Porta di valle (170 mila euro sono già stati disposti con l’avanzo di amministrazione). Sempre per la sistemazione della Porta di valle sono previsti finanziamenti del Gal per 72 mila euro.

Per la riqualificazione della Borgata Museo di Balma Boves di Sanfront sono stati messi a bilancio 50 mila euro.

La minoranza ha votato a favore dell’approvazione del bilancio, astenendosi sulla presa d’atto del recesso dall’Unione montana del Comune di Crissolo, con conseguente perdita di quattro unità di personale della dotazione organica tornate in capo al Comune.

Il presidente Emidio Meirone ha risposto alle perplessità dei consiglieri chiarendo che per il personale si definiranno delle collaborazioni in convenzione. E lo stesso avverrà per le “funzioni montane”, che l’Unione terrà in convenzione con Oncino.

Tra le voci principali in entrata, il contributo regionale per la gestione associata delle funzioni comunali per un importo di 167 mila euro, che verrà utilizzato per spese correnti e il trasferimento del Fondo regionale montagna per funzioni montane (poco meno di 200 mila euro), impiegato per spese di personale ex comunità montana e spese generali di funzionamento dell’ente.

Altri 12 mila 500 euro provengono dallo Stato sempre per la gestione associata delle funzioni comunali. Dai Comuni aderenti arrivano 20 mila euro per assistenza informatica e spese per l’organo di revisione, oltre 81 mila euro come canone imbottigliamento delle acque e 22 mila 700 euro per introiti dalla raccolta di funghi.

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