Fasnbvacz jbgjhv Paesana, 7 ore di Dad no-stop

Fasnbvacz jbgjhv Paesana, 7 ore di Dad no-stop
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«Si fa tanto parlare di danni psicologici e fisici legati all'uso smodato di tablet e smartphone, ma sette ore al pc (per i più fortunati, perché qualcuno lo fa dal telefono) di didattica a distanza per il mio bimbo di 6 anni e mezzo che sono diavolo sono? Diritto all'istruzione? Contenimento dei danni collaterali della pandemia? Decisioni teoriche prese dall'alto senza tenere in considerazione nulla di quello che sono i bambini?... Basta, le scuole vanno riaperte in presenza».

E' il grido d’allarme di una mamma di Paesana il cui figlio giovedì scorso - con il passaggio alla zona rossa - è stato “costretto” a subire ben 7 ore di lezione a distanza davanti ad un Notebook. Già, “costretto”, perché non troviamo parole più adeguate per dipingere una situazione che poco ha a che spartire con il buon senso di chi abbia preso una decisione del genere: 7 ore davanti al computer mentre il regolamento prevederebbe 10 ore settimanali (come minimo), offrendo il fianco a diverse chiavi di lettura.

La protesta di questa mamma ha trovato eco in un mini flash-mob (solo 6 le mamme presenti) andato in scena di fronte alle elementari di via Roma, in compagnia del vicesindaco Marco Margaria, ormai portacolori della sezione saluzzese di “Azione” a tutti gli effetti, che ha imputato la decisione alla Regione Piemonte.

Il Comune non si sarebbe potuto opporre a fronte di una situazione davvero critica, documentata dell’Asl che ha confermato l’evolversi della situazione, con un pericoloso aumento di casi di “variante inglese”.

Tesi inconfutabili, ma che poco hanno a che fare con la “7 ore” di giovedì scorso davanti a un computer. Colta di sorpresa dal flash-mob e fors’anche irritata dallo stesso («non mi hanno dato neppure il tempo di ragionare» avrebbe lamentato la dottoressa Maria Angela Aimone), la dirigente scolastica ha chiamato il sindaco Vaudano per affrontare il problema e trovare una soluzione più sensata circa gli orari della “dad”, che al momento per la sola prima elementare parla di un orario circoscritto alle 3 ore, 3 ore e mezza mattutine, cui andranno aggiunte le ore dei due rientri pomeridiani settimanali.

Nel frattempo le battagliere mamme dicono: «Vogliamo lasciare ai nostri figli il messaggio che, anche in pochi, bisogna sempre lottare per ciò in cui si crede». Sono state ricevute sabato in municipio. Si parla di un documento da sottoporre alla giunta di giovedì, per chiedere un impegno a trovare una soluzione al problema di concerto con la Direzione scolastica dell’Istituto comprensivo Paesana-Sanfront.

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