Museo Egizio, tour on line

Museo Egizio, tour on line
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Il Museo Egizio prosegue con lo sviluppo di strumenti digitali a disposizione del suo pubblico: da oggi è infatti disponibile un nuovo virtual tour, che permette di visitare da remoto le sale che costituiscono il vero fiore all’occhiello della collezione torinese, quelle dedicate al villaggio di Deir el-Medina e alla tomba di Kha, che custodiscono reperti preziosissimi frutto degli scavi novecenteschi della Missione Archeologica Italiana.

A partire da una serie di foto panoramiche a 360 gradi in alta definizione, il tour virtuale ricostruisce gli ambienti dedicati ai reperti provenienti dalla tomba intatta dell’architetto Kha e di sua moglie Merit, e dal villaggio degli artigiani e degli operai di Deir el-Medina.

Oltre a potersi muovere tra le vetrine, l’utente ha a disposizione molteplici strumenti che ampliano l’esperienza di visita: a partire da una serie di modelli 3D (circa dieci) degli oggetti esposti, realizzati attraverso la tecnica della fotogrammetria e che offrono la possibilità di osservare i reperti con una precisione e un dettaglio inediti. Tra i reperti disponibili vale la pena di citare la «Cappella di Maia», nella quale è possibile «entrare» per la prima volta, per osservare da vicino le variopinte pitture. Posizionando il cursore lungo il percorso è inoltre possibile accedere a ben 18 video di approfondimento, per scoprire le sale e i reperti più importanti guidati dalle parole e dalla voce dei curatori del Dipartimento Collezione e Ricerca. Il virtual tour permette inoltre di visualizzare alcune fotografie storiche e di accedere ad ulteriori contenuti tramite i database del Museo.

I contenuti video sono disponibili in italiano, inglese, francese e tedesco, così come la navigazione, disponibile anche in arabo.

Spiega il curatore Cedric Gobeil: «Gli oggetti che avrete occasione di scoprire, e conoscere più da vicino, provengono dallo straordinario sito di Deir el-Medina. Fondato dal faraone Tutmosi I intorno al 1550 a.C., il villaggio ospitava la comunità di operai e artisti che si occupava di scavare e decorare le tombe reali delle Valli dei Re e delle Regine. Questo sito è stato abitato per 500 anni, durante il periodo del Nuovo Regno. Il sito è interessante perché parla della vita: nelle sale in visione, l’idea della società dell’antico Egitto come di una società improntata sulla morte sarà stravolta, grazie agli oggetti che ci raccontano la quotidianità dei membri del villaggio».

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