La Cina azzera le forniture E a Dronero la bici è in crisi in valle maira patiscono le medie aziende del settore, si salva la telai olagnero grazie alla partnership con decathlon

La Cina azzera le forniture E a Dronero la bici è in crisi in valle maira patiscono le medie aziende del settore, si salva la telai olagnero grazie alla partnership con decathlon
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Il distretto della bici cuneese, che ha nella val Maira il suo cuore pulsante, produce oggi il 70% delle biciclette del mercato italiano. In queste settimane il settore è stato investito da una crisi senza precedenti, dovuta agli scarsi approvvigionamenti di materie prime, in particolare dall’estremo oriente. Un po’ a causa del Capodanno cinese che ha rallentato attività e spedizioni, ma soprattutto per le nuove politiche economiche del governo di Pechino, che ha deciso di fare man bassa di acciaio, alluminio, rame, dando il via a un’impennata vertiginosa dei prezzi, le imprese manifatturiere italiane sono ora nella paradossale condizione di avere un incremento degli ordini e un rallentamento della produzione.

Le aziende artigianali da settimane sono alla ricerca di telai, freni, cambi, catene, pignoni, fanali, manopole, gomme. E la mancanza di queste componenti pone seri interrogativi sulle prospettive del comparto. Si allungano i tempi di consegna da parte dei fornitori, aumentano i costi di trasporto via mare, mancano i container, si registrano difficoltà e rallentamenti nella logistica portuale.

L’ALLARME DEL SETTORE

A lanciare l’allarme è l’Associazione nazionale Ciclo motociclo accessori (Ancma) di Confindustria, che chiede al governo un «intervento sul costo del lavoro e un supporto agli investimenti di un settore che è in fase di ulteriore crescita, può creare ancora occupazione e valore».

Da Confartigianato Cuneo dicono che questa situazione di stallo «può favorire una riflessione sul sistema complessivo». Una soluzione potrebbe passare dal rilancio del mercato interno, ma occorre un cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, in cui le aziende sono diventate “braccia operative” dei grandi gruppi commerciali.

IL PARADOSSO

Il mondo della bicicletta ha registrato un boom sul mercato italiano, con due milioni di pezzi venduti nel 2020 (un aumento del 20 per cento sull’anno precedente). Questo anche grazie alla spinta dei bonus governativi e alla crescita della mobilità “green”.

La Telai Olagnero di Dronero, a titolo di esempio, è passata dalla produzione di 600 mila pezzi in media a un milione nel corso dell’ultimo anno, aumentando turni e numero del personale impiegato per poter evadere tutte le richieste. Si tratta di capire l’evoluzione dei mercati.

LE AZIENDE DELLA VALLE

Per ora il colosso del settore non ha manifestato grandi problemi in seguito alla crisi degli approvvigionamenti dalla Cina, ma a patire di più sono altre imprese del distretto, come la Denver di Dronero dei fratelli Beraudo o la All Bike’s di Villar San Costanzo dei fratelli Franco. Queste operano su tutta la trafila dei velocipedi e quindi necessitano di avere l’intera gamma di accessori a disposizione.

L’ACCORDO CON DECATHLON

Da Dronero parte la quasi totalità della produzione di telai delle bici destinate alla catena Decathlon. Questa è la ragione della “tenuta” dell’azienda, pur nel contesto di crisi della materia prima. La Olagnero ha prodotto nel 2020 circa 1,2 milioni di bici e un milione di telai.

Il passaggio negli ultimi 20 anni alla produzione conto terzi per i big dello sport ha rappresentato un primo segno della globalizzazione, ma ha permesso a molte attività, come quella dronerese, di riassestarsi sul mercato. Perdendo in artigianalità, ma guadagnando in prospettiva industriale: ne sono prova gli oltre 250 dipendenti diretti e gli altri 150 lavoratori legati all’indotto della bici che ancora restano in forze all’azienda di telai.

Racconta il fondatore Pierangelo Olagnero: «Io sono pensionato ma tengo ancora sott’occhio l’attività dell’azienda di famiglia, diretta da mio figlio Vittorio: la scelta di Decathlon fu una sfida per entrambe le parti, ai tempi difficile da accettare, ma ci ha consentito di avere una certa autonomia nella produzione dei telai e dipendere meno di altri dal mercato delle componenti. In tempi come questi non la rimpiango».

LA STORIA

Tra gli anni 60 e 70 la Granda contendeva al Veneto (dove le aziende erano specializzate nella componentistica) la leadership del settore. L’operosità delle nostre aziende e la competitività dei salari ha permesso di sviluppare un filone industriale tutto nuovo; grandi protagonisti la Cicli Montana di Magliano Alpi e proprio la Olagnero, nata oltre 50 anni fa a Dronero.

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