Tallone, maestro forgiatore
A una settimana esatta dalla scomparsa per via del Covid dell’amata moglie Giacinta (sepolta venerdì scorso) si è spento, lunedì 22 marzo, il “maestro forgiatore” Mario Tallone. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 15 maggio ed era ricoverato anche lui per Covid all’ospedale civile di Saluzzo.
Tallone era un artista del ferro battuto dalle doti incredibili. Il suo laboratorio - ricavato al piano terra della villetta di via Belvedere - poco aveva da invidiare a una officina da fabbro. Perché la sua specialità, quella che lo aveva reso noto ed apprezzato, era quella di dare forma ed espressività a una qualsivoglia scultura, ricavata sempre da un unico pezzo di ferro, che Tallone modellava lavorando soltanto di forgia, incudine e martello, per ore ed ore. La sua specialità assoluta.
Chiacchierare con Mario Tallone, ascoltare la sua voce pacata ed umile, era sempre un piacere, meglio se le parole servivano a “raccontare” con tutta la passione del caso l'ultima opera realizzata. Dal martello con il quale batteva il ferro rovente appena uscito dalla forgia, ha preso forma di tutto: dalle cicogne che ancora salutano i visitatori al cancello d’ingresso della sua casa, a un cancelletto per caminetto che narrava la storia di Cappuccetto Rosso, dagli animali di ogni tipo agli artistici crocefissi. Ma se dovessimo ricordare Tallone con un’opera, questa non potrebbe che essere l’insieme delle 15 stazioni della “Via Crucis”: 15 perché a quelle tradizionali Tallone aveva aggiunto - da uomo di fede profonda - anche quella della “Risurrezione”.
Lascia i figli Luigi (presidente dell’Associazione Mario Vallesi) e Michelangelo (notissimo ceramista), i nipoti Marco (incisore) e Giorgia, figli di quest’ultimo, e la sorella Teresa. I funerali si svolgono alle 15 di mercoledì 24 marzo nella parrocchiale di Santa Maria di Paesana.