«Aiutate la mia famiglia, non possiamo stare in quarantena in un alloggio di 20 metri»
La loro situazione famigliare, già difficile, è stata complicata dall’arrivo del Covid. È un appello quello che lancia Luca Paolella, 33 anni, di Barge: «Vivo con la mia compagna e quattro figli, di 12, 7, 3 e 2 anni, in un appartamento di 20 metri quadrati. Mio figlio di 7 anni, disabile, è risultato positivo al virus, ma per noi è complicato metterci in quarantena. Non abbiamo gli spazi».
Paolella, che è senza lavoro e fa affidamento sul reddito di cittadinanza per mandare avanti la famiglia, si è rivolto al Comune, al Monviso Solidale e all’Asl per chiedere una casa più grande. «Ma il Comune - dice - mi ha risposto di non avere alloggi a disposizione. Così ho passato una notte in auto, parcheggiata di fronte al municipio, per sollecitare una soluzione».
Piera Comba, sindaco di Barge, spiega: «I contatti con l’Asl sono continui e stiamo cercando una soluzione. Abbiamo offerto alla famiglia la possibilità del Covid Hotel a Centallo, ma è stata rifiutata. Ora so che hanno trovato un alloggio più grande».
In questi giorni il virus ha contagiato anche altri membri della famiglia: «Ci manca lo spazio fisico - continua Paolella -. Abbiamo trovato una casa più grande, e i servizi sociali ci aiuteranno a pagare l’affitto, ma ora sono alla ricerca di 500 euro per le pratiche dell’agenzia immobiliare». Paolella spera adesso di trovare un lavoro per poter aiutare la propria famiglia.