Il tiglio storico è malato
Il Comune di Torre San Giorgio si trova costretto ad abbattere uno dei simboli del paese: il tiglio di via Saluzzo, che campeggia nella piazzetta di fianco alla chiesetta sconsacrata adibita a biblioteca.
Un angolo centrale e caratteristico, dove l’albero è da sempre nel cuore della gente. Le sue ampie fronde regalano un po’ di refrigerio nelle giornate estive in quello che è il collegamento pedonale tra chiesa, comune e scuole con la panetteria del paese. Non a caso le panchine sistemate tutt’intorno, con una fontana, sono méta prediletta per anziani e sportivi in cerca di una sosta.
Il tiglio, alto quasi 17 metri e con un diametro di 80 cm, è da tempo irrimediabilmente malato. Il dottore forestale Daniele Pecollo di Mombasiglio, chiamato per una verifica, ha applicato un’analisi Vta, introdotta a seguito degli studi del tedesco Mattheck: si tratta un metodo di ispezione visiva degli alberi basato sui principi della biomeccanica.
La perizia parla chiaro: «L'ancoraggio al suolo è gravemente compromesso a causa della presenza di un’ampia ed estesa “carie” del legno e marciume alle radici di ancoraggio. La stabilità non è gestibile con la potatura della chioma. Si prescrive l'abbattimento per pericolo di caduta dell'albero per ribaltamento della zolla».
Nei progetti c’è la sostituzione della pianta con un esemplare di Ginkgo biloba. Imparando però da quanto fatto emergere dai test di Pecollo. Si prevede, infatti, l'allargamento dell'aiuola (con rimozione di parte di sanpietrini) e un ampliamento della buca di impianto (limitata su più lati dal peso pubblico dalle fondamenta dalla chiesa e dai tubi del gas), oltre all’eliminazione della rete che protegge la zolla.