Verzuolo, laboratorio tessile abusivo

Verzuolo, laboratorio tessile abusivo
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Il titolare di un laboratorio tessile di Verzuolo è stato denunciato per attività abusiva: all’uomo, trent’anni, di origini cinesi, vengono contestate violazioni sia amministrative sia penali.

Il centro di lavorazione fuorilegge è emerso in seguito ai controlli in una villetta alla periferia del paese. Nei seminterrati ricavati in parte in un garage c'erano oltre venti postazioni abusive con macchine da cucire per confezionare abiti.

LOCALE CLANDESTINO

L’azienda tessile risulta regolarmente iscritta alla Camera di commercio, ma quello che i carabinieri di Cuneo e Saluzzo hanno scoperto nel locale interrato, protetto da vetri e finestre oscurate, ha dato subito l’idea di essere un laboratorio clandestino.

I militari, intervenuti con i vigili del fuoco e gli operatori dello Spresal dell'Asl Cn1, hanno trovato al lavoro 4 persone, anche se le postazioni previste erano cinque volte tanto.

Il sospetto è che, a pieno regime l’attività in quegli angusti spazi, potesse ospitare fino a 20 lavoranti.

DORMITORIO FUORI NORMA

Forse (è quanto stanno appurando le indagini) l’autorimessa riadattata a laboratorio potrebbe essere stata sfruttata anche come dormitorio di una parte dei “dipendenti”. Anche da questo punto di vista però, il locale si presentava senza alcuna dotazione di sicurezza e con impianto elettrico abusivo e improvvisato.

Nei giorni successivi al controllo è intervenuto anche l'ufficio tecnico del Comune di Verzuolo che ha ribadito che le stanze sono inagibili perché i soffitti sono troppo bassi, senza aerazione e prive di uscite di sicurezza.

Spresal e vigili del fuoco, oltre alle multe, contesteranno le violazioni penali all'imprenditore cinese. La chiusura provvisoria del laboratorio clandestino, disposta dai carabinieri, è stata poi notificata alla Prefettura.

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