Gran ritorno per i dolci fatti con le ricette di casa

Gran ritorno per i dolci fatti con le ricette di casa
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Costrette tra le mura domestiche dalle prolungate restrizioni, le famiglie si preparano alle festività pasquali regalandosi qualche piacere gastronomico.

Un’indagine Coldiretti/Ixe rivela che la necessità di passare il tempo chiusi in casa ha spinto al ritorno della cucina “fai da te” con la riscoperta di ricette e dolci della nonna. Un passatempo che vale anche come antidoto alle tensioni e allo stress provocate dalla pandemia.

Non a caso nel 2020 si è registrato un aumento del 38% degli acquisti di farina, tornati ai livelli degli anni Sessanta. Oltre alle colombe realizzate con farine di grani antichi, in Piemonte una ricetta della tradizione è il Salame del Papa, caratteristico soprattutto della zona fra Langhe e Monferrato, ma diffuso ampamente nel resto del Piemonte dove è noto anche come Salame del Negus.

Perché Salame del Papa? Lo spiega la storia. In passato, durante la Quaresima, il consumo di dolci era tassativamente proibito, come di tutte le altre leccornie. Bisognava mangiare di magro e fare penitenza (allora non c’era bisogno di mettersi a dieta).

Così i cuochi inventarono questo singolare salame con i prodotti disponibili, dedicandolo al Sommo Pontefice, per soddisfare comunque il desiderio di dolcezza della propria clientela.

Pubblichiamo la ricetta tradizionale qui sotto. Una curiosità: il dolce prese il nome di Salame del Negus in epoca fascista, a seguito della campagna d’Africa in Abissinia: Negus era il titolo regale attribuito al locale sovrano.

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