I numeri degli stagionali africani nel rapporto di Saluzzo Migrante progetto presidio, nel 2020 si sono rivolte 746 persone

I numeri degli stagionali africani nel rapporto di Saluzzo Migrante progetto presidio, nel 2020 si sono rivolte 746 persone
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Per i lavoratori africani in cerca di lavoro stagionale nel distretto della frutta saluzzese, la Caritas, con il suo progetto “Saluzzo migrante”, è un punto di riferimento dal 2014. Un “approdo sicuro” dove essere certi di trovare assistenza, informazioni, e un sostegno concreto.

Saluzzo Migrante è oggi una realtà strutturata, ramificata in una serie di servizi che vanno dai presidi mobili all’emergenza abitativa, dall’assistenza meccanica alla sanitaria.

Nel 2020 sono state 746 le persone che si sono rivolte all’infopoint della Caritas nell’ambito del progetto Presidio di Saluzzo Migrante. 6 le donne e 740 gli uomini. È il piccolo “esercito” di lavoratori stagionali che faticosamente, ogni anno, migra dai campi del Sud Italia al distretto Saluzzese della frutta, per raccogliere pesche, mele, piccoli frutti e kiwi.

Un fenomeno che si ripete, con numeri sempre in crescita fino al 2019, e che si trasforma ogni anno in emergenza abitativa e sociale, con decine, anzi, centinaia di ragazzi africani senza dimora, costretti a bivaccare nei parchi cittadini in attesa di un lavoro e di un riparo. Nel corso degli anni i Comuni, in prima linea per fronteggiare l’emergenza, assieme alle associazioni locali, hanno promosso l’ospitalità aziendale, creando accoglienze diffuse, dormitori in ex caserme.

L’anno scorso, l’emergenza Covid, ha rallentato, ma solo in parte, il flusso migratorio.

Per la prima volta si è registrato un intervento diretto dello Stato, accanto agli enti locali. Ma la situazione è tutt’altro che risolta.

I dati raccolti da Saluzzo Migrante rivelano che tra gli stagionali africani che si sono rivolti all’infopoint, 344 erano persone senza fissa dimora, mentre 106 erano alloggiate temporaneamente presso conoscenti. 88 gli africani accolti nelle residenze diffuse, 57 in azienda, 42 in alloggio, 23 ospitate invece nella casa “Madre Teresa” della Caritas. 110 non hanno invece voluto rivelare qual’era la loro sistemazione.

Oltre il 35 per cento degli africani che raggiungono Saluzzo per cercare lavoro nel distretto della frutta arrivano dal Mali, mentre il 16 per cento è di origine senegalese. Con percentuali più basse però, è tutta l’area Sub Sahariana ad essere rappresentata, dal Gambia alla Guinea alla Costa d’Avorio e al Burkina Faso.

Solo l’1 per cento degli stagionali che si sono presentati all’infopoint non ha un regolare permesso di soggiorno, ma il 18 per cento di loro aveva un’istanza in corso. Il 22 per cento ha un lasciapassare di tipo umanitario, il 16 per cento una richiesta di asilo. Solo uno su dieci ha un lavoro subordinato.

Gli uffici di Saluzzo Migrante hanno dovuto rispondere a richieste inerenti le prime necessità (un pasto caldo, una doccia, informazioni su dove andare) ma un africano su quattro ha invece richiesto un sostegno per una questione amministrativa o legale.

Sono 185 le biciclette distribuite e consegnate in prestito agli stagionali, e 250 i kit di sicurezza stradali (luci e giubbotti catarifrangenti) da utilizzare sulle biciclette usate per raggiungere i luoghi di lavoro.

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