Un sogno non si può fermare

Un sogno non si può fermare
Pubblicato:
Aggiornato:

Da studenti andavamo a Lagnasco per guadagnarci il milione (di lire) che serviva per realizzare il sogno della Vespa 125. Erano estati torride, le pesche allora si raccoglievano con le scale e bisognava fare su e giù per vuotare le ceste.

Dieci ore al giorno di sudore, ma anche di allegro cameratismo con i raccoglitori che giungevano dalle valli. Rientrando in cascina a fine lavoro, si cercava di combinare con le ragazze addette alla cernita. «Stassera si balla alla Gerbola, venite?».

Qualche volta si saliva alla Bicocca di Sampeyre, ma sai che fatica tornare dopo mezzanotte e svegliarsi poi il mattino alle 6, per riprendere la raccolta alle 7.

Lagnasco era la Mecca della frutta, si respirava un’aria di riscatto sociale sui volti mattonati dei paisan diventati frutticoltori, che caricavano file di camion diretti in Germania. Export, magazzini, nuove varietà, macchinari, figure inediti di tecnici e manager si affacciavano alla ribalta.

Quando è nata Fruttinfiore (diciamola così, al femminile, che suona meglio) abbiamo riscoperto le radici e le ragioni di una manifestazione che da quel passato ha tratto linfa per disegnare il futuro.

Bene hanno fatto gli organizzatori a non fermarsi, e a cavalcare l’onda digitale. Lagnasco è green-economy, e Fruttinfiore ne è l’icona.

Archivio notizie
Ottobre 2024
L M M G V S D
 123456
78910111213
14151617181920
21222324252627
28293031