Presentati i lavori di restauro Concluso il cantiere alla chiesa di S. Giovanni

Il campanile della chiesa di San Giovanni, l’edificio sacro simbolo della Saluzzo marchionale, è tornato a svettare sopra i tetti della città alta, libero dalle impalcature, alte fino a 75 metri, che fino a qualche settimana fa ingabbiavano la sua linea gotica, dalla base, al gallo segnavento posto in cima alla cuspide ottagonale.

Martedì scorso, non senza una punta di orgoglio, il vescovo di Saluzzo, Cristiano Bodo, ha presentato la chiusura del cantiere.

Dal settembre 2019, ad oggi, sono stati consolidati e rimessi a nuovo i tetti della chiesa, delle due cappelle e del campanile, riqualificate l’abside e la cappella marchionale.

Decisiva per la salvaguardia di uno dei monumenti simbolo del periodo d’oro del Marchesato di Saluzzo, è stata l’azione del vescovo Cristiano Bodo, che in questi anni ha prima concluso il delicato iter avviato dal suo predecessore, monsignor Giuseppe Guerrini, circa la proprietà dell’edificio di culto, quindi ha impresso un’accelerazione decisa per i lavori di restauro di San Giovanni, con una serie di progetti coordinati dall’ufficio per i beni culturali della diocesi, che hanno ottenuto due finanziamenti straordinari, per complessivi 944 mila euro, dalla Conferenza episcopale italiana.

La prima fase del cantiere ha riguardato il tetto. La travatura originaria è stata mantenuta, mentre si è intervenuti sui 1700 metri quadrati della copertura. Particolare attenzione è stata posta al tamburo della cappella del Rosario e a quella dell’Addolorata, le due parti più delicate della copertura.

Per quel che riguarda il campanile invece, i lavori sono consistiti in una pulizia generale da muffe ed erbe. Soprattutto sui lati meno esposti al sole, ci si è trovati di fronte una sorta di prato verticale. I lavori di consolidamento hanno permesso di confermare il buono stato della struttura e le discrete condizioni di conservazione anche delle piccole colonne delle bifore.