La biblioteca intitolata a Lidia Rolfi Era la “maestrina” della val Varaita

La biblioteca intitolata a Lidia Rolfi Era la “maestrina” della val Varaita
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Sarà intitolata alla scrittrice monregalese Lidia Beccaria Rolfi la nuova biblioteca di Saluzzo. Sono stati complessivamente 750 i voti ricevuti dalla “maestrina Rossana”, scrittrice, staffetta partigiana internata in un campo di concentramento.

Questo l’esito dello spoglio delle votazioni effettuato lunedì dalla commissione preposta.

Al secondo posto, notevolmente distanziato, Alessio Ollivero, fondatore della Cassa di Risparmio di Saluzzo e della prima biblioteca cittadina, con 237 voti.

Seguono il leader dei Verdi Alexander Langer (105), la poetessa Alda Merini (68), il poeta occitano e piemontese Antonio Bodrero (55), il poeta e insegnante Gianni Rodari (50), la pedagogista Maria Montessori (39), il prete di Barbiana don Lorenzo Milani (35), le scrittrici Lalla Romano (18) ed Elsa Morante (9).

Nata da famiglia contadina, Lidia Beccaria completa gli studi magistrali nel 1943 e inizia ad insegnare in una scuola elementare a Torrette, frazione di Casteldelfino. A diciotto anni diventa staffetta partigiana nella XV Brigata Garibaldi “Saluzzo”, col nome di battaglia di “maestrina Rossana”.

Catturata dai repubblichini il 16 aprile del ‘44, viene consegnata alla Gestapo e internata a Ravensbrück.

La deportazione rimane scolpita nel suo libro “Le donne di Ravensbrück”, pubblicato nel 1978 e, a distanza di 18 anni, nel 1996, ne “L’esile filo della memoria”.

Militante socialista a Mondovì aveva partecipato, negli anni ’60 e ’70, ai movimenti per i diritti, fatto parte dell’associazione per la lotta contro le malattie mentali e creato un doposcuola per i figli degli immigrati dal Sud.

È mancata nel 1996.

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