Da stagionali della frutta ad apicoltori La storia a lieto fine di 3 giovani africani

Da stagionali della frutta ad apicoltori La storia a lieto fine di 3 giovani africani
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Un ragazzo di 25 anni, originario del Gambia e due del Mali, di 27 e 29 anni, arrivati a Saluzzo come stagionali della frutta, si sono trasferiti da qualche settimana in provincia di Asti, dove hanno iniziato a praticare un’attività che, in parte già conoscevano in Africa: quella di apicoltori.

È una storia di speranza e integrazione quella che arriva dalla Caritas di Saluzzo e dal progetto Presidio, che da anni offre aiuto e sostegno agli stagionali africani in città.

Quest’anno Saluzzo Migrante ha aderito all’iniziativa dell’associazione “Cambalache” di Alessandria “Bee my job Academy”.

L’iniziativa, rivolta a titolari di protezione internazionale o richiedenti asilo, propone l’inserimento lavorativo in ambiti diversi dall’agricoltura stagionale, in particolare quello apistico.

La selezione, iniziata a fine 2020, è stata condotta tenendo conto delle esigenze e delle aspettative sia delle aziende sia dei beneficiari, oltre agli aspetti legati alla logistica e allo status dei candidati.

Dopo le lezioni teoriche online durante il mese di marzo, i beneficiari individuati da Saluzzo Migrante sono stati tre giovani migranti, due dei quali accolti nella Casa Madre Teresa. Uno di loro svolgeva già questo lavoro in Mali.

I tre hanno intrapreso un primo avviamento al lavoro apistico grazie alla collaborazione di un volontario apicoltore di Saluzzo Migrante, Matteo Mana, 35enne di Manta. Matteo ha ospitato gli “studenti” di “Bee My Job Academy” nel suo apiario, riferendo il loro grande entusiasmo verso questo mondo e il loro desiderio di riscatto attraverso l’apprendimento di un nuovo mestiere. Nessuno sembrava impaurito dalle api che, al contrario, hanno riferito essere decisamente più mansuete di quelle africane.

Due dei giovani scelti hanno vulnerabilità psicologiche e la prima volta in cui gli operatori di Saluzzo Migrante li hanno incontrati erano senza dimora. «Il percorso con “Bee My Job Academy” - spiegano dal progetto Presidio - si è rivelato utile per restituire loro un nuovo orizzonte di vita: appena la situazione sanitaria si sarà normalizzata, si trasferiranno in provincia di Asti per il tirocinio come apicoltori. Non è certo come proseguirà il loro cammino, ma è evidente l’importanza di questo primo passo verso una maggiore autonomia e un equilibrio di vita».

L’inserimento in azienda è facilitato grazie ai fondi della Compagnia San Paolo che hanno permesso all’associazione Cambalache di coprire per le aziende apistiche aderenti il 50% degli indennizzi di tirocinio, a fronte di un’attivazione minima di quattro mesi, garantire la copertura dei costi per le pratiche di attivazione dei tirocini, offrire un tutoraggio educativo e interventi di mediazione linguistica.

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