Quello scempio non mi va giù

Quello scempio non mi va giù
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Lo scempio compiuto nei giorni scorsi a Verzuolo e nella frazione di Falicetto, dove qualcuno è entrato nel cimitero di notte e ha danneggiato o spaccato le lapidi dei defunti, è vergognoso!

Ma dove siamo arrivati? Cosa succede nella testa malata di certe persone?

La notizia mi sciocca, ma, allo stesso tempo, mi fa tornare in mente le nostre scorribande di quand’eravamo ragazzi.

Giovani teenager irrequieti. Credo che, come me, ai tempi delle scuole superiori, tutti siamo entrati almeno una volta in un cimitero di notte.

Il più gettonato era quello di Pocapaglia, nei pressi di Bra.

Si partiva la sera, di solito dopo aver bevuto almeno due birre da Norbi o un cocktail al Mangiaebevi, e torce a batteria in mano (e tanta paura) si faceva a gara a chi era il più coraggioso.

Nella famosa chiesetta vicina al castello rosso in cima alla collina di Costigliole, vinceva quello del gruppo che sarebbe entrato per primo in quel luogo così spaventoso, ma soprattutto chi si sarebbe calato nella piccola cripta sottostante la cappella abbandonata, in cui erano ancora presenti le tetre bare di alcuni monaci del passato.

Anche il vicino, fatiscente, castello Reynaudi di Costigliole era continua meta di intrusioni.

Perfino durante il giorno, quando, “tagliando” da scuola, io e Dario, il mio compagno di banco, cercavamo il brivido camminando tra gli stanzoni vuoti e desolati dell’antica magione, ormai abbandonata da decenni.

Ma, sia al cimitero che al castello o nella chiesetta, quando si raggiungeva la pelle d’oca, eravamo tutti soddisfatti. La mission era stata portata a termine. E la paura vinta.

L’adrenalina era transitata nelle nostre vene, il cuore aveva battuto forte. Fortissimo!

Ma a nessuno di noi sarebbe mai venuto in mente di distruggere qualcosa.

Eravamo esploratori della notte, in cerca di emozioni forti, di brividi da film dell'orrore. Ma non vandali!

Nessuno si faceva male e soprattutto nessuno rompeva nulla, neanche per entrarvi, visto che gli accessi erano aperti e tutti conoscevano i passaggi “segreti”, a dire il vero poco segreti.

Al massimo c’era chi aveva gusti macabri e voleva poi tornare in quel luogo con la propria ragazza. Ma questo è un altro discorso. E non mi ha mai riguardato.

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