Varietà giapponesi e irrigazione israeliana E’ la nuova ortofrutticoltura saluzzese 4.0

Varietà giapponesi e irrigazione israeliana E’ la nuova ortofrutticoltura saluzzese 4.0
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Alle porte di Saluzzo, in via Pinerolo, balza alla vista un vasto e “strano” frutteto. Non ci sono piante che spuntano dal terreno, ma migliaia di grandi vasi. E’ l’innovativo e tecnologico maxi-impianto di mirtilli in vaso allestito dalle Fattorie Lingua. L’ultima novità - o forse no - che l’eclettico patron della “fazenda” marchionale, l’imprenditore Carlo Lingua, ha lanciato sul territorio.

Perché la scelta del fuori suolo? «Semplice - spiega Carlo - il nostro terreno non è adatto al mirtillo e allora abbiamo scelto questo modello, usando una speciale torba, che a regime ci consentirà di integrare la nostra produzione di piccoli frutti, lamponi in primis».

Sono 12 giornate all’incirca, sulle quali sono state “posate” 21 mila piantine di varietà diverse di mirtillo che, alla terza foglia, daranno 4,5 kg di prodotto.

«L’aspetto tecnologico più interessante - riferisce Lingua - è la copertura insieme anti-grandine e anti-insetto montata da Agricolplast, un’ottima azienda. Da noi la Drosophila Suzuki è la peggio bestia per il mirtillo e con questo scudo dovremmo avere buoni risultati. Ma l’aspetto più innovativo - prosegue Lingua - è sicuramente il sistema di irrigazione: il Net Bow creato dagli israeliani della Netafin. E’ un complesso di cerchi, ognuno con 8 gocciolatoi, che consente di risparmiare ma soprattutto di controllare l’acqua».

Comprese palificazioni e lavoro, il costo di un impianto come questo è di circa 90 mila euro a ettaro. «Siamo nella media dei costi delle nuove coltivazioni - sottolinea Lingua -. Ovviamente abbiamo realizzato un business plan che definisce i tempi di rientro dell’investimento».

Sul fronte dei piccoli frutti, i cosiddetti Berry (dall’inglese bacca), Lingua è schierato in prima fila. Non solo a Saluzzo, ma in Italia e nel mondo. Di recente ha costituito la società Berryway (di cui è presidente), con partner italiani (tra cui Domenico Paschetta di Ortofruit) e stranieri. L’obiettivo è produrre e garantire l’approvvigionamento di piccoli frutti in Italia tutto l’anno.

«Stiamo investendo molto nel Meridione. Oggi sul mercato arriva tanta roba estera e con la nostra iniziativa contiamo di limitare le importazioni di di mirtilli, lamponi, more e fragole».

Lingua, che è anche titolare della Rk Growers insieme al gruppo Rivoira, ha un piano preciso: «Stiamo avviando la prima produzione di lamponi dal Sud Italia, precisamente dalla Puglia, con una varietà esclusiva di Berryway. In Calabria, a Crotone, abbiamo un importante progetto in via di sviluppo su 50 ettari, da portare a termine in 5 anni, che prevede la produzione di lamponi già a partire da questa primavera, mentre nell’autunno 2021 si pianteranno i primi ettari di mirtilli. Infine, in Sicilia, Berryway si sta dedicando, insieme a un importante produttore locale, ad un progetto volto a dare massima precocità ai piccoli frutti italiani».

Le varietà commercializzate da Berryway sono selezionate per calibro, shelf life, croccantezza e gusto. «Le caratteristiche aromatiche - precisa il presidente di Berryway - rendono questi prodotti unici, tali da occupare lo spazio di una linea premium che oggi trova grande riscontro nei mercati e nella Gdo».

Tornando alle Fattorie Lingua, il ramo orticolo aziendale vede la messa in produzione di ben 14 varietà di pomodori e pomodorini. E alle speciali zucche giapponesi (marchio Zuccurì) Lingua intende aggiungere presto anche le carote del Sol Levante, dolcissime e con il doppio di Betacarotene.

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