Liberi tutti… Tutti al mare!

Liberi tutti… Tutti al mare!

Pronto ai blocchi di partenza, appena danno il liberi tutti, corro al mare. Ma c’è un problema, quella che da sempre è la strada prediletta da noi saluzzesi per la discesa in riviera, oggi non esiste più.

Una tragica alluvione ce l’ha portata via qualche mese fa e ora, a quasi un anno da quel giorno maledetto, siamo ancora qui a parlare di tempi per la ricostruzione, ipotesi fantasiose, tunnel su, tunnel giù… e balle varie. Insomma: a perdere tempo, mentre l’estate si avvicina.

Costretto a scegliere percorsi alternativi, decido di inaugurare l’autostrada, da poco festeggiata perché più vicina con il nuovo ingresso dal versante saviglianese, che a dire il vero, a me sembra cambiare ben poco rispetto a prima.

A dirla tutta, lo strano in realtà era proprio il prima, con quell’accesso vicino a Bra, aperto qualche anno addietro, costringendo chi arrivava dalla nostra parte, poi a un ridicolo tornare indietro per entrare sulla Torino-Savona.

Ma quella che dovrebbe essere un’autostrada, invece è un tour de force, tra cantieri e sensi unici alternati… insomma un vero disastro!

Al ritorno così decido di cambiare rotta e provo l’ebbrezza del colle di Nava, anche lui toccato dall’alluvione, ma così marginalmente che lì la strada è ormai risistemata da tempo. Una tristezza infinita… desolazione e paesaggi che nulla hanno a che fare con l’affascinante Canyon della Valle Roya.

E così rimpiango quella che, nei vari articoli che gli ho dedicato, chiamavo la via crucis del colle di Tenda, tra frontiere e posti di blocco improvvisati dai nostri cugini d’oltralpe, semafori inutili, gallerie buie e tornanti stretti.

Più passa il tempo e più mi rendo conto che avevano ragione i nostri vecchi: si stava meglio quando si stava peggio.