Scaramozzino, fiorista gentile

Scaramozzino, fiorista gentile
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Si terranno sabato 15 maggio alle 10,30 nella chiesa di Santa Maria degli Angeli i funerali di Carlo Scaramozzino, fiorista apprezzato in paese e conosciuto in tutto il circondario, morto venerdì scorso in ospedale a Saluzzo per il covid maledetto. Per dare all’imprenditore mantese l’ultimo saluto prima delle esequie, la famiglia ha deciso di organizzare ancora un rosario venerdì sera, alle 21, sempre nella parrocchia del paese.

Sabato scorso, sotto l’ala di piazza Cavour a Saluzzo, dove c’è lo spazio del suo banco settimanale, qualcuno ha lasciato un vaso di fiori: un attestato di stima e amicizia per un uomo buono, gentile e infaticabile, un leader naturale nella sua ampia famiglia.

Scaramozzino aveva 65 anni: il subdolo virus si è portato via anche lui che per forza fisica e spirito indomabile sembrava invincibile. Un omone dalla sagoma inconfondibile, eppure con quelle mani sapeva carezzare e trattare fiori e piante con una maestria unica e la delicatezza di un pianista.

Carlo amava raccontare le sue origini: nato a Sanremo, è cresciuto in mezzo ai fiori. I genitori in Liguria erano infatti floricoltori e lui fin da piccolissimo ha fatto la sua parte fra le serre.

Con la famiglia era venuto a vivere a Manta nel 1966; qui aveva aiutato il padre a far crescere l’impresa, rilevandola dopo la sua morte. Quello di Manta è uno dei vivai a gestione famigliare più conosciuti in provincia. Lavoro e affetti per Scaramozzino sono sempre stati un tutt’uno: mentre l’attività cresceva, lui restava un punto di riferimento inossidabile. Sapeva che la natura e i colori sono una passione, ma anche una schiavitù: infatti più volte ai clienti aveva detto «Basta, è l’ultimo anno». Ma poi il suo amore per le piante e tutto quello che aveva costruito lo faceva ritornare sui suoi passi.

A piangere Carlo, con Grazia, sono le figlie Marica con Lello e Alice con Patrick, la mamma Giovanna, i nipoti Elia, Elisabetta e Manuel, i fratelli Pinuccio, Luciano, Renato, Claudio e Franco, le sorelle Isabella e Paola.

Questo il saluto del municipio: «Uno dei pilastri della comunità mantese. Una persona dal cuore grande, conosciuta e amata da tutti. Un uomo sempre pronto a mettersi a disposizione per la comunità con gesti di grande generosità. La sua famiglia si è sempre prodigata nel rendere colorato il paese».

Così lo ricorda l’ex sindaco Gianni Quaglia: «Una persona splendida, che ho sempre ammirato per la disponibilità e la gentilezza. Dopo la scomparsa del padre, si è fatto carico dell’azienda con impegno, assieme ai fratelli e alla madre Giovanna, sviluppando anche il settore della produzione floricola, accanto a quello della vendita. Manta perde un vero imprenditore».

Lo storico Livio Berardo: «Cecidit, veluti prati/ ultimi flos, prætereunte postquam/ tactus aratro est. Così possiamo dire di Carlo Scaramozzino, guardandolo dalla parte della terra fiorita e della poesia ad essa connaturata con cui la sua vita si è fusa. I fiori espressione di bellezza, di sentimenti e di cultura. Ricordo l’entusiasmo con cui aderì alle due edizioni di Unitrè tenute a Manta (2014 e 2015), organizzando incontri sulla confezione e l’uso di piante e fiori. Addio Carlo, saranno le viole e le rose stesse a voler crescere sulla tua tomba».

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Alla famiglia le condoglianze sentite della Gazzetta, che ebbe da Carlo in omaggio, l’anno scorso, i rami d’ulivo inviati ai nostri lettori.

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