Vaccini a Moretta, che pasticcio stop all’hub di san giovanni Troppe rinunce e ora la pianura rimane indietro

Vaccini a Moretta, che pasticcio stop all’hub di san giovanni Troppe rinunce e ora la pianura rimane indietro
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La campagna vaccinale dei medici di base a Cascina San Giovanni subisce uno stop. Alla base della decisione ci sono una serie di motivi: in questo momento nel centro vaccinale morettese (che serve i comuni di Moretta, Casalgrasso, Faule, Polonghera, Torre San Giorgio e Cardè), i dottori possono somministrare il vaccino AstraZeneca, mentre negli hub gestiti direttamente dall’Asl in questo periodo, alle stesse fasce d’età (sessantenni) vengono somministrati i vaccini Pfizer e Moderna. Fatto questo che sta spingendo diverse persone a rinunciare al passaggio vaccinale presso il medico di base per preferire quello tramite il servizio sanitario.

Altro aspetto riguarda le tempistiche della somministrazione. Vaccinarsi in queste settimane significa far cadere l’inoculazione della seconda dose durante il mese di agosto che, per molti, coincide con il periodo delle ferie.

«Sono fattori che, sommati, stanno creando una serie di rallentamenti - spiega il vice-sindaco di Moretta, Emanuela Bussi -, e per questo motivo, i medici di base, hanno deciso di sospendere il servizio, ritirando la loro disponibilità alla vaccinazione, per analizzare la situazione e valutare se e quando ripartire con il centro vaccinale. Siamo consapevoli dell’importanza della struttura allestita a Moretta e della necessità di procedere quanto prima alla campagna vaccinale. Occorre però tenere conto del valore delle dosi di vaccino e del fatto che nessuna può andare sprecata».

Il Comune di Moretta informa che la migrazione dei nominativi dei vaccinandi destinati a Moretta e ora indirizzati all’Asl territoriale è di competenza dell’autorità sanitaria che sta procedendo, in questi giorni, al loro re-indirizzamento.

«Siamo finiti in un limbo - spiega M.N., 66 anni, morettese -: mi sono iscritta l’8 aprile, appena ci hanno dato la possibilità di farlo. Ho anche selezionato l’opzione di essere chiamata all’ultimo minuto, consapevole dell’importanza del vaccino e con la prospettiva di tornare ad avere una vita più serena. E adesso? Scopriamo che è tutto fermo. In un mese e mezzo nessuno ci ha chiamati, per l’Asl non siamo nemmeno in lista d’attesa al momento».

«Andando sul sito della Regione Piemonte - osserva F.C., 69 anni, di Moretta – la mia pre-iscrizione risulta esserci ma al posto della data indicativa del vaccino il sito mi informa che il mio nominativo è stato dato al medico di famiglia che mi contatterà per l’appuntamento. E ora scopro che i medici di famiglia non vaccinano più, ma il mio nominativo dov’è? Leggo che a Lagnasco e Scarnafigi hanno già concluso le vaccinazioni agli over 60. Amici di Villafranca, molto più giovani di me, sono già stati contattati per la prima dose, mentre io sono ancora qui che non so nemmeno quando il mio nominativo verrò spostato nell’elenco dell’Asl e con che priorità verrò chiamato. E’ una situazione assurda».

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