I ragazzi del Soleri Bertoni in finale nel concorso della “Scuola digitale”

“Vamos a Roma”. Venerdì 7 maggio, nelle parole della professoressa Carla Bianco, vice preside del liceo Soleri Bertoni di Saluzzo, non c’è spazio per la formalità, c’è solo l’adrenalina e la gioia per aver appena conquistato la vittoria nella finale regionale del premio nazionale Scuola Digitale 2021, dedicata alle scuole del secondo ciclo.

Protagonista di questo straordinario risultato la classe 4DB dell’indirizzo artistico.

La classe ha presentato un progetto dal titolo “Virtual Gallery: Barocco, il teatro delle passioni”. Un progetto multidisciplinare che ha messo insieme storia dell’arte, progettazione, modellistica, inglese ed educazione civica.

A completare il podio regionale sono stati il liceo D’Azeglio di Torino, giunto secondo, e l’istituto Avogadro di Vercelli, a cui è andato il “bronzo” virtuale.

Spiega la professoressa Bianco, che ha guidato la classe con il supporto della collega Elena Blengino: «Abbiamo toccato con mano la valenza del progetto dal punto di vista del recupero della socialità, della collaborazione, del coinvolgimento dei ragazzi e della condivisione degli obiettivi. Ho avuto l’impressione che i ragazzi si fossero riappropriati di tutto ciò che la pandemia aveva loro sottratto».

Grande la soddisfazione della dirigente scolastica, Alessandra Tugnoli, che ha seguito con i ragazzi tutta la cerimonia: «Sono orgogliosa di questo risultato, che premia il lavoro svolto, nella difficoltà di questi mesi, dai ragazzi e dai loro docenti. Questo trionfo rappresenta sicuramente un’iniezione di fiducia e di entusiasmo per tutti».

Per conseguire l’obiettivo i ragazzi hanno creato e allestito una galleria virtuale, utilizzando programmi di modellazione e stampa 3D, articolata in sei sale che hanno preso il nome da altrettanti stati d’animo: dolore, amore, paura, stupore, violenza ed estasi.

Hanno in seguito predisposto una visita guidata interattiva con la spiegazione delle opere e una sintesi vocale per i non vedenti e, come veri curatori d’arte, hanno reso il catalogo della mostra online.