La nostra città è un paradiso

Dopo mille “Qualche volta verrò a Saluzzo”, finalmente, la scorsa settimana è venuto a trovarmi Giovanni, mio compare di lavoro ai tempi in cui scrivevo per il magazine settimanale allegato al Corriere della Sera.

Si tratta di un collega giornalista per un lungo periodo e poi mio capo negli ultimi mesi della mia collaborazione con il prestigioso quotidiano.

Milanese doc, Giò, così l’ho sempre chiamato, rimane subito basito alla vista della nostra bella cittadina.

Dopo un giro in centro, e una passeggiata nella via pedonale, un po’ di shopping nei nostri bei negozi, un caffè “buono” nel vero senso della parola, una volta saliti in piazza Castello per il gran finale del tour, ecco la sua esclamazione: «Ma qui è un paradiso!».

Lo dice, guardandosi intorno mentre spalanca le braccia al cielo.

E io che a Saluzzo ormai ci sono abituato e con i miei concittadini passo invece la maggior parte del tempo a lamentarmi di questo o quello, senza fine, mi chiedo se invece non abbia proprio ragione lui.

Ma che cosa è il paradiso?

Il caro vescovo Bodo mi direbbe che nella Genesi è descritto come un posto fantastico, rigoglioso, stile giardino dell’Eden.

E allora ci siamo, perché il verde qui, tra i giardinetti della Rosa bianca, i viali di Corso Roma e il parco della villa dei miei cari vecchi cugini, i Conti Aliberti, non manca di sicuro.

E per chi invece abbraccia un’altra religione?

Per alcune dottrine orientali, il paradiso, è un luogo ricco di frutta prelibata... e Saluzzo, come ben sappiamo, è circondata da frutteti, che, anzi, rappresentato una delle eccellenze del nostro territorio.

Un musulmano invece potrebbe dirci che dovrebbe essere un luogo con acqua in abbondanza e sempre fresca, come viene descritto nel Corano. E allora ci siamo! Vogliamo parlare della nostra storica fonte di santa Caterina?

Insomma sembrerebbe non mancare nulla per suffragare l’esclamazione del mio collega milanese.

Ma poi mi viene in mente che la religione islamica, tra le varie cose, dice anche che perché si tratti di vero paradiso, non debbano mancare poi le vergini.

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