L’azienda saluzzese Tecnozenith firma il condominio del futuro jfpasdf fjpasufpaosui

C’è la firma di una storica e affermata azienda saluzzese in quello che è a tutti gli effetti il primo esempio italiano di “condominio autoconsumatore collettivo”.

Un condominio, quello presentato a Pinerolo la scorsa settimana, frutto di una joint venture tra Acea, il colosso pinerolese dell’energia e la Tecnozenith dei fratelli Delgrosso, azienda saluzzese leader a livello nazionale nell’ambito di tecnologie e impianti energetici.

«Un’avventura iniziata alcuni anni fa con Acea - spiega Pietro Delgrosso -, e che ha avuto sviluppi davvero interessanti, tanto da portarci a realizzare, oggi, quello che sarà il condominio del futuro. Il progetto si è sviluppato nell’ambito di “Horizon 2020” e ha coinvolto il Politecnico di Torino. L’edificio di via Cittadella è praticamente autonomo quanto a fabbisogno di energia elettrica e riscaldamento/raffrescamento: per il 90% autoconsuma quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico e dal solare termico».

In pratica la costruzione condensa quanto di meglio e di tecnologicamente avanzato sia stato sviluppato in ambito edile. La struttura è stata isolata mediante la tecnologia della facciata ventilata, mentre una pompa di calore sul tetto sfrutta l’energia del fotovoltaico per produrre acqua calda o fredda.

«Questi due impianti, in sintesi - osserva Lorenzo Civalleri, ingegnere della Tecnozenith - consentono di produrre l’acqua calda sanitaria, di riscaldare le abitazioni d’inverno e raffrescarle d’estate, alimentando elettricamente la pompa di calore e di produrre energia elettrica per il consumo dell’edificio. Un condominio che necessita solo in caso di picchi estremi di freddo di una minima percentuale di utilizzo di gas o di luce elettrica prelevati dalle differenti reti, pari a circa il 10% del totale. Dispone inoltre di un pacco di batterie da 13 kWh per sfruttare quanto più possibile l’autoconsumo».

A fare la differenza è inoltre un vero sistema computerizzato sviluppato da Tecnozenith.

«Ogni inquilino - racconta Delgrosso - è dotato di uno schermo nel proprio appartamento con sistema Bms, Building Management System sinottico di controllo e gestione della temperatura di ciascuna camera in base agli orari e differenti utilizzi degli spazi. Tramite il Bms è possibile rendersi conto dei propri consumi elettrici e quelli termici degli “Enerbox” per l’acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento ed è possibile gestire i ventilconvettori meccanizzati».

Una centralina condominiale gestisce il flusso di corrente elettrica prodotta, destinandola agli spazi e agli usi comuni in maniera prioritaria, e ai singoli condomini in via secondaria. In caso di eccesso di produzione, la corrente elettrica “esce” dal condominio per raggiungere la linea pubblica.

L’automazione adottata nell’edificio per gestire i differenti fabbisogni energetici e termici delle 10 unità abitative nel corso delle varie ore della giornata consente di avere un notevole risparmio energetico.

L’edificio è stato inaugurato alla presenza del senatore Gianni Pietro Girotto, Presidente della Commissione Industria del Senato, promotore della legge che ha permesso lo sviluppo della normativa dell’autoconsumo alle unità immobiliari multiple.

«Oggi - ha commentato Gianni Pietro Girotto - si compie un passo avanti nel percorso intrapreso verso la diffusione delle comunità energetiche: quello di Pinerolo è il primo condominio autoconsumatore collettivo d'Italia, un esempio senza precedenti nel nostro Paese, che apre prospettive fino a poco tempo fa inimmaginabili in termini di risparmi nella bolletta energetica, se si pensa che in Italia ci sono 1,2 milioni condomini, all'interno dei quali vivono 20 milioni di persone. Cogliere queste opportunità significa rivoluzionare il sistema energetico del nostro Paese, spostando il baricentro della produzione e consumo di energia sul territorio, sulle comunità locali, sulle piccole imprese, con vantaggi collettivi per tutti».