Godeva la pensione italiana anche se era spesso all’estero

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Pagamento delle spese processuali ma nemmeno un giorno di carcere nonostante l’accusa avesse richiesto un anno di reclusione: si è conclusa con un nulla di fatto la vicenda che ha visto negli scorsi giorni coinvolto un cittadino bargese di origini algerine.

M.A., nato nel 1950 e residente in Italia da circa vent’anni, ha maturato un assegno sociale nel 2016, 500 euro che l’Inps gli ha regolarmente versato ogni mese come di diritto. Il problema però è che, stando alla ricostruzione dell’accusa, il cittadino bargese ha goduto della pensione italiana pur stando per parecchio tempo in Algeria. La normativa prevede infatti che se la permanenza all’estero super i 30 giorni si debba segnalare all’Inps che provvede alla sospensione temporanea della pensione.

Stando alle forze dell’ordine M.A. si sarebbe recato più volte all’estero, trattenendosi anche per parecchio tempo, rilasciando l’incarico di riscuotere la pensione a suo nome a un amico.

Il cittadino bargese si è difeso dicendo la delega era stata rilasciata una sola volta e che non si era affatto trattenuto in Algeria per periodi così lunghi ma il suo passaporto testimoniava il contrario con date di viaggi e ritorni.

Il giudice ha concesso tuttavia la sospensione della pena richiesta dall’accusa.

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