Torna in casa Valgrana il premio ai primi nati Scarnafigi Sabato 12 giugno appuntamento per 4 famiglie in azienda

Torna in casa Valgrana il premio ai primi nati Scarnafigi Sabato 12 giugno appuntamento per 4 famiglie in azienda
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Tra i valori che animano l’operato della Valgrana c’è il rispetto nei confronti delle tradizioni. Una in particolare gioca un ruolo significativo, essendo diventata, negli anni un appuntamento fisso sul calendario, identificandosi sempre più come un suggello del rapporto profondo che intercorre tra l’azienda e quei luoghi che l’hanno vista crescere: la premiazione dei primi nati della provincia di Cuneo e del primo nato di Scarnafigi con una forma di Piemontino.

Spiega Franco Biraghi, patron Valgrana: «Questa manifestazione è per noi una priorità dal grande significato simbolico che sottolinea la nostra fiducia nel futuro di questo territorio ricco di storia, arte, economia e di tante bellezze naturali». Sono parole che fanno capire quanto ci tenga la Valgrana a mantenere viva una tradizione che la caratterizza e identifica.

Aggiunge Biraghi: «Le difficoltà sono molte e i tempi sono difficili ma, se le nuove generazioni non si siederanno per piangersi addosso e reagiranno con la volontà e la concretezza che contraddistingue il territorio, mi aspetto un futuro sicuramente positivo». Un ottimismo che contribuisce a connotare ulteriormente la fiducia che lega l’impresa alle terre che la circondano e a tutti gli elementi che caratterizzano questo legame rinsaldato nel tempo

La provincia Granda non è soltanto un’importante fucina di materie prime ma anche una risorsa fondamentale quando parliamo di potenzialità che devono essere incentivate.

Angelica Calliero di Moretta, Nicolò Rivoira di Saluzzo, Anita Vetrò di Sommariva Bosco, insieme a Ilary Solavaggione di Scarnafigi, sono i quattro bambini a cui, il 12 giugno a partire dalle 10 nei magazzini di stagionatura dell’azienda, verrà donata una forma di Piemontino.

Quest’ultimo, oltre a essere un must della Valgrana, rappresenta anche l’ensemble di fattori che contraddistingue l’impresa: semplicità degli ingredienti (latte 100% piemontese, sale e caglio), maestria di un’artigianalità tramandata da una generazione all’altra, garanzia di un perfetto connubio tra genuinità e gusto. Un formaggio versatile con declinazioni differenti - dalla delicatezza del Dolcissimo, alla morbidezza del Classico fino al sapore più spiccato dell’Oro - che, oltre a deliziare i palati, apporta tutte le proprietà nutrizionali necessarie.

«Sarà importante - conclude Franco Biraghi - che questi bambini crescano con alimenti buoni e sani, maturando fin dall’infanzia la consapevolezza di vivere in un territorio in cui si producono eccellenze uniche».

Proprio il rispetto per le tradizioni, unito allo sguardo rivolto al domani, segna la storia ultra trentennale di Valgrana, che ha sempre saputo bilanciare gli insegnamenti del passato con gli obiettivi futuri, investendo non solo nella tecnologia ma anche, e soprattutto, nel capitale umano.

«Quando mi confronto con i ragazzi - sottolinea l’amministratore delegato Alberto Biraghi - insisto sempre sull’importanza della passione, dell’impegno e della perseveranza: è fondamentale impiegare il 101% per essere pienamente soddisfatti del proprio lavoro». Un insegnamento che questi bambini sono ancora troppo piccoli per recepire, ma per i quali la premiazione del 12 giugno sarà un valore aggiunto: un simbolo dell’operato della Valgrana e dei valori in cui crede e investe costantemente.

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