Il 2 giugno e il voto delle donne
Un programma “forzatamente sobrio” come l’ha definito il sindaco Piera Comba è quello che, per via del perdurare dell’emergenza Covid, è stato scelto per le celebrazioni del 2 giugno a Barge. Una cerimonia contenuta, accompagnata anche da condizioni meteo non così favorevoli, che hanno visto il ritrovo dei partecipanti al monumento dei caduti di piazza Garibaldi con il comandante della stazione dei carabinieri di Barge, Niko Luciano, di una rappresentanza della banda musicale e di alcuni amministratori.
Ha ricordato il sindaco: «Il 2 giugno 1946, a poco più di un anno dalla fine della seconda guerra mondiale e dalla liberazione dal regime nazifascista, il popolo italiano fu chiamato alle urne per esprimere, tramite referendum, la scelta sulla forma di governo che riteneva migliore: monarchia (in vigore fino ad allora) o Repubblica».
«Per la prima volta in Italia - ha aggiunto Piera Comba, bandiera di un’amministrazione completamente in rosa - poterono esercitare il diritto di voto anche le donne e quella fu la prima votazione a suffragio universale. L’esito del referendum stabilì che la maggioranza degli italiani aveva scelto la Repubblica. Fu un vero e proprio "miracolo della ragione", come lo definì il grande giurista Piero Calamandrei».
Nel mese di ottobre l’amministrazione comunale di Barge ha in previsione una mostra dedicata al referendum e sulle ventuno "madri costituenti" in concomitanza con l’Ottobrata.