I circoli Acli chiedono la riapertura
Le Acli provinciali di Cuneo chiedono alla politica una risposta immediata alle disposizioni contenute nel programma delle riaperture del nuovo provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri, in cui per le attività di centri sociali, culturali e ricreativi la riapertura è prevista solamente a partire dal 1° luglio. Una misura che contrasta con quanto disposto per eventi culturali, attività sportive, fiere, convegni e molto altro.
Elio Lingua, presidente provinciale delle Acli, sottolinea: «Non si possono accampare motivazioni legate alla tutela della salute, visto che la possibilità di svolgere le stesse attività è concessa agli esercizi pubblici e agli operatori commerciali: l’accesso ai circoli è limitato ai soli soci e questo permette sicuramente un migliore controllo e una maggiore tracciabilità rispetto alle iniziative aperte al pubblico. Nonostante questo, le associazioni di promozione sociale e del volontariato continuano ad essere discriminate e penalizzate in modo inspiegabile».
Le Acli di Cuneo, che in questi mesi si sono impegnate per aiutare i loro circoli nell’adeguamento a tutti gli adempimenti di legge necessari a far sì che si trovassero pronti alla ripresa, chiedono dunque di poter riaprire.
«La pandemia - aggiunge il vice presidente provinciale Paolo Giordano - ha lasciato soli e isolati tanti anziani e persone fragili, che avrebbero bisogno di potersi ritrovare in luoghi di aggregazione, in sicurezza, e invece sono costretti a prolungare la loro solitudine e chiusura».