Ha riaperto con ottima presenza di pubblico la Residenza Sabauda edificata su progetto di Juvarra Palazzina di Caccia di Stupinigi, gioiello settecentesco in Piemonte

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Ha riaperto con ottima presenza di pubblico la Palazzina di Caccia di Stupinigi, Residenza Sabauda per la Caccia e le Feste edificata a partire dal 1729 su progetto di Filippo Juvarra.

Si tratta senza dubbio di uno dei gioielli monumentali di Torino, a soli 10 km da Piazza Castello; costruita sui terreni della prima donazione di Emanuele Filiberto all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (1573), è oggi proprietà della Fondazione Ordine Mauriziano.

La sua costruzione ebbe inizio nel 1729 su progetto di Filippo Juvarra, e continuò fino alla fine del XVIII secolo con interventi di ampliamento e completamento di Benedetto Alfieri e di altri architetti, tra cui Giovanni Tommaso Prunotto, Ignazio Birago di Borgaro, Ludovico Bo, Ignazio Bertola.

Riaperta a fine aprile come da disposizioni, i turisti e i visitatori di prossimità sono tornati nelle sale della Palazzina, che il Piemonte vanta fra i complessi settecenteschi più straordinari in Europa.

Il percorso di visita aperto inizia dalla Scuderia juvarriana, prosegue attraverso la biblioteca e l'antibiblioteca e giunge al Salone centrale, cuore della Palazzina. La sala ellittica è posta all'intersezione della croce di Sant'Andrea che ospita gli Appartamenti reali. Da qui si accede all'Appartamento del Re, all'Appartamento della Regina, all'Anticappella e alla Cappella di Sant’Uberto (protettore della caccia e dei cacciatori). Il percorso comprende infine l'appartamento di Levante, destinato ai Duchi del Chiablese e raggiunge la Sala da Gioco, in cui l'arredo segue il duplice filone delle cineserie e dei mobili dedicati allo svago.

GLI EVENTI IN PROGRAMMA

A Stupinigi ritornano le visite musicali di «Musica da vedere», il 19 giugno alle ore 15.45 (prenotazione obbligatoria entro il venerdì precedente): gli apparati decorativi dedicati alla caccia e alla natura, risuonano della musica dei corni da caccia. Il percorso riguarderà tutta la palazzina ed eccezionalmente anche le antiche scuderie di levante con le sinopie delle cacce. Il risuonare dei corni nel corso della vènerie royale (caccia a cavallo con cani da seguita), costituiva un importante aspetto del paesaggio sonoro, riproposto dall’Equipaggio della Regia Venaria, formazione musicale dell’Accademia di Sant’Uberto, costituita nel 1996. Lo strumento impiegato è la trompe d’Orléans, corno circolare naturale, senza fori, tasti o pistoni, di agevole impiego anche a cavallo, per trasmettere le sequenze dell’azione venatoria nel folto della foresta.

L’arte dei suonatori del corno da caccia (trompe), a cura dell’Accademia di Sant’Uberto, è stata riconosciuta dall'Unesco, nel dicembre 2020, Patrimonio Immateriale dell'Umanità.

Tornano anche gli eventi Lirica a Corte e Musical a Corte, gli appuntamenti musicali alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

I prossimi appuntamenti della rassegna organizzata dal Teatro Superga nel Salone d’Onore sono: “I Miserabili” domenica 13 giugno, “West Side Story” sabato 19 giugno e “Madama Butterfly” domenica 20 giugno.

LA DIRETTRICE

A coordinare la regia delle varie attività e dei progetti e a commentare la riapertura al pubblico della Palazzina di caccia, è la direttrice Marta Fusi.

Da quando è stata riaperta la Palazzina, qual è stata la risposta del pubblico?

«Ottima: dal 26 aprile abbiamo visto aumentare i visitatori in modo costante e da quando non vi è più l’obbligo di prenotazione, il riscontro è stato molto elevato. Siamo contenti: la gente ha voglia di uscire, di vedere posti belli, di scegliere la cultura. E tutto avviene, chiaramente, secondo le norme».

Quali sono le misure di sicurezza adottate?

«Rileviamo la temperatura, organizziamo ingressi contingentati, facciamo mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di due metri e invitiamo a utilizzare il gel igienizzante, anche prima di recarsi in biglietteria».

La prenotazione della visita è obbligatoria?

«Non più, ma i visitatori si stanno abituando all’acquisto online dei biglietti di ingresso, garantendosi la visita in determinate fasce orarie. Abbiamo osservato una grande adesione di richieste. Ma anche chi non ha comprato il biglietto online in precedenza può entrare, a seconda dei flussi di presenza in corso. Tra le iniziative, abbiamo attivato il pagamento con la app Satispay e sempre con una app sul cellulare si possono scaricare le audioguide, che non è più possibile distribuire per la normativa anti-Covid, per fare la visita da soli, oltre alla possibilità delle visite guidate che abbiamo potuto ripristinare, con un buon riscontro di pubblico».

Quali sono gli scorci e le sale più suggestivi?

«Sicuramente il salone centrale, ma anche gli appartamenti del re e della regina e la sala da gioco. Un altro momento emozionante è osservare la prospettiva che si crea tra interno ed esterno, un congiungimento interessante previsto da Juvarra, con lo scambio di elementi in un unico connubio».

Il parco resta chiuso?

«Sì, come lo era precedentemente alla pandemia, perché è in corso uno studio con il Consorzio Residenze Sabaude, propedeutico a futuri lavori di ripristino. Le aree verdi hanno bisogno di molta attenzione in materia di sicurezza, il pubblico sarebbe ora esposto ad alcuni rischi».

Da dove arrivano i vostri visitatori?

«In questo momento dal Piemonte e regioni limitrofe, ma in condizioni ordinarie abbiamo moltissimo pubblico proveniente dall’estero».

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