«Speriamo arrivino gli stranieri» Le valli puntano sull’eco-turismo parlano gli operatori locali, preoccupati per le limitazioni ai viaggi dall’estero
Rispetto al turismo più che dimezzato del 2020 in Piemonte, la montagna cuneese l’estate scorsa ha limitato il calo al -39%. E’ a questo dato che gli operatori delle nostre valli si aggrappano, alle porte di una stagione estiva ancora incerta. Alberghi, ristoranti, bar, B&B, agriturismi, rifugi, tutta la rete commerciale dei negozi di prossimità, contano di poter avere da fine giugno in poi un vero “ristoro” alle perdite economiche subite per la pandemia.
Osserva Aldo Perotti, titolare dello storico rifugio di Pian del Re che aprirà a giorni. «I turisti giungevano da tutta Italia e dall’estero per ammirare lo splendore del Monviso che incornicia la vallata donando uno straordinario valore aggiunto. Torneranno? Penso di sì, anche se paghiamo la mancanza di una rete autostradale che sia da raccordo con i grandi centri. Sarebbe più semplice incrementare l'arrivo dei turisti se solo fosse più facile raggiungerci. Sono valli maestose che varrebbe la pena venissero conosciute da tutti».
In val Po si passa dai 600 metri di Paesana ai 2000 di Pian del Re, in soli 20 km. «Una valle cruda - la definisce Perotti - affascinante e tutta da scoprire».
L'argomento turismo è di casa anche in val Varaita, dove - grazie all’apertura del colle dell’Agnello - c’è stato un buon inizio di stagione, come afferma la famiglia Martino, titolare di attività alberghiere a Sampeyre (hotel Torinetto e Mejra Garneri). «Siamo sorpresi del fatto che stiano arrivando, proprio in questi ultimi giorni, molte prenotazioni. Anche i più scettici hanno confermato. Per quel che riguarda le nostre strutture cercheremo di garantire ogni servizio utile».
Nell’Infernotto, ai piedi del Mombracco e del Montoso, il B&B "Cascina Moneia" di Anna Loconte punta sulle convenzioni con gli operatori turistici. «Qui l’offerta naturalistica comprende anche le passeggiate a cavallo. I maggiori problemi sono ancora legati alle restrizioni sugli spostamenti.
Lorella Menardi, proprietaria della "Locanda di Elva", come tutti in val Maira aspetta gli stranieri. «Venire in Italia non è ancora semplice, ma siamo fiduciosi che fra luglio e agosto parte della clientela possa tornare. Siamo pronti a offrire il meglio delle nostre proposte».
Fulvia Ceaglio, titolare dell'albergo diffuso a Marmora che gestisce con la famiglia, in merito ha dati non troppo rassicuranti. «Siamo molto preoccupati per la ripartenza. A oggi abbiamo un 30% in meno di prenotazioni relative ai turisti stranieri, che rappresentavano l'80% dei nostri ospiti. Confidiamo nell’alta stagione e ci auguriamo che l'arrivo del caldo, accompagnato da una serrata campagna vaccinale in Italia e in tutti i Paesi europei, possa essere d'aiuto a questo enorme e complesso contenitore che è il mondo del turismo».