Il fantasma del castello C’è chi giura di averlo visto
Fascino di un tempo e reperto storico ormai simbolo del paese, il maniero di Moretta è stato tra i protagonisti de “I castelli del Piemonte”, il nuovo libro di Gianni Oliva presentato in streaming. Il libro, in uscita a luglio, ha portato i partecipanti in un viaggio attraverso del Piemonte, compresa, appunto, Moretta.IL FANTASMA DEL CASTELLO
Nel castello di Moretta c’è un fantasma. E c’è chi è pronto a confermarlo.
La storia, riportata sul sito “ifantasmi.it”, riporta il racconto di un testimone oculare che lo avrebbe visto e sentito. I fatti risalgono a diversi anni fa, ma c’è chi, nelle sere d’inverno, giura di aver sentito strani rumori o luci provenire dall’interno del maniero su cui è stata costruita Moretta nel corso degli anni.
I castelli da sempre sono circondati da leggende e aneddoti, e anche nel caso della fortezza morettese le suggestioni non mancano. Ed è sempre un brivido immaginare incontri sorpredenti (e paurosi) proprio sotto casa.
COSTO’ 21 MILA FIORINI
Il comune di Moretta, fondato nel XI secolo, deve il suo sviluppo alla presenza dei monaci benedettini che costruirono un monastero di cui, oggi, non rimangono praticamente più tracce. Rimane invece al centro del paese, a pochi passi dal municipio, il castello che nell’agosto del 1362 venne assegnato ad Agassino Solaro, in cambio di 21 mila fiorini versati al principe Giacomo d’Acaia.
Il castello divenne quindi la dimora della famiglia Solaro. Nei secoli ha subito notevoli rimaneggiamenti, i più evidenti nel ‘700 quando i merli delle mura furono inglobati nelle pareti e coperti da tetti in tegole. Nell’ 800 fu sede di prigioni e di un laboratorio per l’allevamento dei “bigat”, i bachi da seta.
IL DUCA D’ALBA
«Tra i numerosi avvistamenti segnalati nel castello di Moretta - scrive il sito ifantasmi.it - c’è quello di un misterioso e inquietante cavaliere. Il suo spettro apparterrebbe a una spia, murata viva all’interno di una stanza del maniero. Alcuni lo hanno identificato come lo spettro di un amico di Fernando Alvarez de Toledo, duca d’Alba, che era nemico della famiglia Solaro e voleva tenere sotto controllo i suoi rivali. Leggenda vuole che i Solaro usassero spesso la pratica di murare vivi i traditori e le spie».
«Il fantasma del cavaliere appare alto, con i capelli lunghi e leggermente ondulati, ha gli occhi scuri, porta i baffetti e un pizzo alla moschettiera, indossa una casacca di pelle con ampio colletto, pantaloni a sbuffo infilati negli stivali, in classico stile medievale».
IL PROFESSORE DI TORINO
Chi l’ha visto, descrivendolo nei minimi dettagli, è stato un professore di Torino in visita al castello. Erano le 15 del 10 luglio 1978. Il professore si era recato a Moretta per studiare l’architettura del luogo. Mentre era nel giardino del castello vide il fantasma passeggiare tranquillamente davanti alle mura. L’inquietante figura era ben definita e sembrava reale, dava l’impressione di essere un gentiluomo cinquecentesco. Lo spettro fissò per alcuni istanti il professore e poi sparì attraversando il muro, davanti agli occhi increduli del testimone.
Per lui non ci furono dubbi, quello che aveva visto era proprio un fantasma.