Le proposte anticrisi della Coldiretti Cuneo per l'acqua
Il decalogo offerto dalla Coldiretti Cuneo
La Provincia di Cuneo oggi sconta il fardello di opere ipotizzate, indagate, discusse ma mai realizzate e le difficoltà di un sistema preposto alla gestione dell’irrigazione collettiva basato su centinaia di realtà che, seppur lodevoli, non sono in grado di affrontare singolarmente una sfida ampia e complessa come quella che il cambiamento climatico impone. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo in occasione della presentazione, oggi a Cuneo, alla presenza dei Sindaci e dei Consorzi irrigui del territorio provinciale, del dossier “Le vie dell’acqua” che fotografa la situazione e fa luce su progetti e interventi per tutelare e gestire le risorse idriche della Granda.
La superficie irrigata in Provincia di Cuneo, secondo l’analisi di Coldiretti Cuneo, ammonta a circa 100.000 ettari e rappresenta oltre il 35% dell’intera superficie irrigua regionale, con oltre 300 Consorzi irrigui operanti e 55.000 utenze servite da una rete di canali di oltre 3.000 Km ancora largamente a cielo aperto.
Nelle ultime settimane Coldiretti Cuneo ha raccolto le voci di chi conosce da molto vicino la situazione, incontrando i Presidenti dei Consorzi irrigui di II grado che operano sul territorio provinciale, ha condiviso con loro idee e progetti per giungere ad elaborare alcune proposte, supportate anche da sperimentazioni compiute sul campo, da sottoporre a chi ha la responsabilità di fornire risposte tangibili alla crisi.
Nella Granda non esistono progetti organici finalizzati a trattenere l’acqua piovana tramite invasi – i piccoli laghetti da realizzare senza uso di cemento e in equilibrio con i territori che Coldiretti chiede da anni con l’ANBI – ma anche volti a distribuire in maniera efficiente l’acqua presente e a migliorare l’utilizzo delle risorse idriche in agricoltura attraverso sistemi di irrigazione che ne ottimizzino l’impiego. Dunque, in annate di siccità estrema come quella che stiamo vivendo – rimarca Coldiretti Cuneo – sono a rischio le performance dell’agroalimentare Made in Cuneo, con l’85% della produzione agricola che dipende dall’irrigazione. Ma, come evidenzia la stessa Coldiretti, la carenza d’acqua non riguarda soltanto l’agricoltura, è un problema di tutti.
“Serve un progetto ambizioso capace di incidere a livello strutturale e gestionale per contrastare gli effetti del cambiamento climatico in atto, fatto di temperature in crescita, di sfasamenti stagionali e di variazione della distribuzione e dell’intensità delle piogge. Abbiamo il dovere di affrontare oggi la questione dell’approvvigionamento idrico per garantire un futuro alle prossime generazioni. In gioco non ci sono solo gli interessi del settore agricolo ma dell’ambiente e dell’intera collettività” dichiara il Presidente di Coldiretti Cuneo, Enrico Nada.
“Le infrastrutture irrigue e idriche in generale devono avere la stessa dignità delle altre infrastrutture – spiega il Direttore di Coldiretti Cuneo, Fabiano Porcu – perché se quelle stradali sono importantissime per unire il Paese, così come lo sono quelle scolastiche per formare i nostri figli e quelle ospedaliere per garantire un’adeguata assistenza sanitaria, efficienti infrastrutture idriche sono essenziali per la vita: senz’acqua non si può produrre cibo e, se non si farà nulla, a breve mancherà anche l’acqua per l’uso civile e idropotabile”.
Nel corso dell’evento di oggi, in cui Coldiretti Cuneo ha presentato il dossier sulla crisi idrica con il suo Responsabile Ambiente e Territorio Franco Parola e il suo tecnico agronomo Simone Marchisio, sono stati riuniti tutti gli attori in campo: il Presidente nazionale dell’ANBI Francesco Vincenzi, l’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa, il Responsabile del Settore Infrastrutture, territorio rurale e calamità naturali in agricoltura della Regione Piemonte Paolo Cumino, il Consigliere della Provincia di Cuneo con delega al Sistema irriguo Davide Sannazzaro e il Presidente dell’Associazione Acque Irrigue Cuneesi Sen. Giorgio Bergesio. Alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Beppe Gandolfo, ha preso parte anche il Presidente di Coldiretti Cuneo Enrico Nada per stimolare i decisori politici a livello provinciale, regionale e nazionale a dar seguito alle parole e iniziare a pianificare e concretizzare risposte efficaci alla crisi, a cominciare dalla riorganizzazione regionale dell’irrigazione collettiva. Allo scopo Coldiretti Cuneo ha elaborato un decalogo di 10 proposte anti crisi.
IL DECALOGO DI COLDIRETTI CUNEO
1. Fare il censimento di tutti i progetti ipotizzati in passato e un rapido riesame delle criticità che ne hanno impedito la realizzazione
2. Acquisire da tutti i Consorzi irrigui di II° grado le proposte progettuali in loro possesso
3. Individuare le idee progettuali che per urgenza e/o grado di fattibilità risultano più urgenti e costruire un “piano progettuale” di breve, medio e lungo periodo per la Provincia di Cuneo
4. Individuare le fonti di finanziamento disponibili
5. Individuare un Commissario, istituire una Cabina di regia e monitorare l’andamento del progetto
6. Semplificare le procedure autorizzative anche attraverso, laddove necessario, un riesame della legislazione vigente (sinergia tra Regione e Provincia)
7. Attivare sul territorio sperimentazioni e azioni dimostrative di efficientamento delle tecniche irrigue
8. Potenziare il servizio di assistenza tecnica e formazione professionale rivolto agli agricoltori
9. Sviluppare una campagna di informazione sulle esternalità positive che l’attività di gestione della rete irrigua comporta
10. Progettare e adottare un sistema di riorganizzazione e accorpamento degli Enti irrigui