bar e locali a misura di disabilità

Bar a misura di disabili, esperimento a Manta

Airone e locali del centro cambiano il menu. All’iniziativa hanno aderito i due bar locali e il chiosco

Bar a misura di disabili, esperimento a Manta
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Tutti i bar del centro di Manta e l’associazione L’Airone uniti sotto le insegne del progetto “Una città per tutti”, finalizzato a costruire un ambiente inclusivo per persone con disturbi della comunicazione. Quella presentata lunedì mattina allo Spazio Incontri di Cuneo e promossa della Fondazione Crc rappresenta una delle azioni di autonomia e disabilità. E si concretizza grazie alla preziosa sinergia con importanti attori locali che si occupano sul territorio di disabilità e degli esercizi commerciali che hanno accettato di condividere la sfida. All’ombra del castello hanno aderito il bar Nando, il bar La Tasina e il chiosco Oasi del Castello.

L’Airone, attiva nel sostegno di ragazzi con disabilità intellettiva e autismo e delle loro famiglie, è una delle associazioni capofila del programma e coinvolge oltre venti bar dislocati anche a Cuneo, Savigliano, Mondovì, nell’Albese e nel Braidese.

Proprio in questi giorni i locali mantesi hanno ricevuto i menù realizzati per poter essere utilizzati con facilità anche da persone con disturbo della comunicazione. Sono creati con i simboli della Caa (Comunicazione aumentativa alternativa), per facilitare la scelta in autonomia: si tratta infatti di un metodo che permette di aiutare nella comunicazione le persone che hanno difficoltà nell’utilizzo dei più comuni canali comunicativi, sostenendo le capacità già in essere. I menù sono stati realizzati con la collaborazione di Fondazione Paideia, importante realtà con sede a Torino che opera per offrire aiuti concreti ai bambini con disabilità e alle loro famiglie, che ha messo a disposizione la sua esperienza in materia.

L’Airone, con il progetto “Orizzonte Vela”, in passato aveva già lavorato alla realizzazione di insegne e cartelli analoghi per negozi o uffici pubblici, partendo da Manta e Boves. I bar che hanno aderito al progetto stanno ricevendo in queste settimane una formazione specifica e saranno visitati anche da operatori della sezione provinciale dell'Unione italiana ciechi e ipovedenti, che sta collaborando all’iniziativa per integrare il percorso formativo del personale, con nozioni utili per accogliere ipovedenti e non vedenti. Ogni locale aderente al progetto avrà almeno una persona formata per accogliere tutti nel migliore dei modi, riconoscendo le esigenze di ciascuno grazie proprio al menù in simboli che facilitano la comunicazione e la scelta in autonomia.

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