Nido Monnet chiuso per lavori. Doccia fredda per le famiglie
Una vera doccia fredda per le famiglie che portano i piccoli al Nido Monnet
Il servizio all’asilo nido Jean Monnet avrebbe dovuto terminare, per le vacanze estive, il 31 luglio. Senonchè, martedì 18 luglio è stata inviata dall’amministrazione comunale una comunicazione alle insegnanti per dire che la chiusura sarebbe stata anticipata a lunedì 24 luglio.
Sono state le stesse maestre a darne comunicazione alle famiglie.
Il 19 luglio è arrivata una seconda comunicazione all’utenza da parte del Comune nella quale si motivava la decisione “per problemi di sicurezza che sarebbero dovuti essere analizzati a priori”.
«Per noi è stata una doccia fredda - dicono alcuni genitori -, un disagio soprattutto per le mamme che lavorano. Considerato il periodo di ferie - spiegano - diventa praticamente impossibile trovare baby sitter all’ultimo momento, fermo restando che c'è anche chi non può permetterselo e che comunque lavora».
La chiusura, con una settimana d’anticipo rispetto al previsto, è stata presentata come necessaria per garantire la riapertura il 5 settembre.
«Peccato però - osservano i genitori - che nella stessa comunicazione venga sottolineato che i lavori potrebbero anche non essere terminati per quella data. Si pone dunque un ulteriore problema, per noi mamme, di riorganizzazione a settembre anche perché non sappiamo fino all’ultimo se e quando i lavori saranno terminati».
La chiusura dell’asilo Monnet, gestito dalla cooperativa Valdocco, si è resa necessaria per importanti interventi tecnici di ampliamento che interessano l’edificio di via Monsignor Savio, in particolare per ciò che concerne l’adeguamento della sicurezza e l’implementazione dell’impianto antincendio.
Oltre a ragioni di sicurezza, importanti e con prescrizioni stringenti, trattandosi di infanzia, il rispetto della tempistica rigida è legata ai finanziamenti per il cantiere (547 mila euro del Pnrr) e alla tempistica della gara di appalto della ditta che esegue i lavori.
La decisione ha ovviamente creato parecchio malcontento tra i genitori.
È stata l’assessore ai Servizi Sociali Fiammetta Rosso a spiegare ai genitori le ragioni della chiusura anticipata.
«Siamo consapevoli dei disagi e di questo ce ne scusiamo. Chiediamo pazienza e spirito di collaborazione alle famiglie con l’obiettivo - ha spiegato Rosso - di un nido accogliente e in assoluta sicurezza. Ritardare l’apertura di settembre - ha osservato - avrebbe rappresentato un disagio ancora maggiore».
L’assessore assicura che il nido riaprirà comunque regolarmente martedì 5 settembre.
Nella comunicazione il Comune specifica che quella del 24 luglio è stata una chiusura anticipata rispetto al calendario iniziale che era di avviare parte dei lavori, in concomitanza con il funzionamento del servizio. Ma l’ipotesi non è stata ritenuta adeguata alla norme di sicurezza e allo stesso tempo non consona al rispetto del cronoprogramma dei lavori.
«Pur dispiaciuti per le difficoltà che la chiusura anticipata comporta all’organizzazione famigliare e a causa dello scarso preavviso, siamo consapevoli che i lavori porteranno un significativo miglioramento del servizio per gradevolezza e sicurezza e con una ventina di posti in più».
Si passerà dunque dagli attuali 60 bambini ad 80.
Ricordiamo che in via Monsignor Savio è in fase di realizzazione una nuova manica di circa 150 metri quadrati, spazio che finora non era utilizzato per l’attività didattica.
Una volta conclusi i lavori, il nido sarà dotato di nuovo impianto elettrico, idrico-sanitario, fotovoltaico sul tetto, nonché di impianto antincendio di ultima generazione.
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