Natura e Figura umana: Dialoghi plastici e contemporanei
A settembre arriva un'appuntamento a Barge inerente la natura e la figura umana
Con la mostra “Natura e figura umana: dialoghi plastici contemporanei”, in programma dal 2 settembre al 28 ottobre, la città di Barge in associazione con il Lions Club Barge- Bagnolo Piemonte - Cavour promuove un evento artistico di grande livello che ha il merito di mostrare al visitatore due visioni plastiche diverse, due interpretazioni del mondo diametralmente opposte che trovano degno spazio espositivo nei locali magistralmente restaurati e riqualificati a luogo espositivo dell’ex Officina Ferroviaria. Si tratterà di un evento artistico di grande rilievo, il cui valore si inquadra in modo efficace nel dibattito sociale e culturale odierno.
Nella mostra si incontreranno i mondi artistici di due grandi maestri piemontesi: Giovanni Tamburelli e Michelangelo Tallone. Nell'opera di entrambi il punto di partenza della ricerca artistica è il medesimo, la natura, vista come madre ed ambiente in cui l’uomo si muove , ma i percorsi espressivi che da esso emergono sono nettamente diversi.
Giovanni Tamburelli è nato, vive e lavora a Saluggia, figlio, nipote e pronipote di fabbri, ha svolto studi grafici all’Istituto Paravia di Torino e inizialmente ha indirizzato il suo estro creativo verso la poesia ma, col tempo, ha incominciato a farsi conoscere per le sculture, i fantasiosi arredi in ferro e le pitture ispirate a un immaginario zoomorfo e onirico. Nelle sue opere un insieme di forme colorate, fantastiche che richiamano il gioco ed il sogno rendono visibili mondi fantastici ispirati alle simbologie di una religione pagana che elegge al rango di dei strane creature dall’aspetto mostruoso. Il tutto, all’insegna di una concezione ironica dell'esistenza, che fa di Tamburelli uno scultore le cui opere risvegliano ricordi ancestrali.
Michelangelo Tallone è nato a Saluzzo nel 1964, ha frequentato per un paio d’anni il Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo, abbandonandolo poi per andare a lavorare come apprendista di bottega nel più antico laboratorio di ceramica del cuneese, quello di Oscar Balmas a Rifreddo .
Nel 1986 ha aperto un laboratorio per proprio conto dove ha iniziato la sua ricerca riesumando un’antica tecnica artistica risalente al periodo etrusco del VII secolo a.C., il bucchero, che diventa il suo marchio di fabbrica. Nelle sue opere la contemporaneità si sposa con l’arcaico. Oggi vive e lavora a Paesana. Sperimentatore di tecniche e materiali diversi, dal legno al bronzo, dall’acciaio al marmo, l’artista utilizza anche terre bruciate e arrugginite, creando forme tendenzialmente astratte, vitali, che sembrano contenere, per poi rilasciare, fasci di energia di tensione.
Attraverso esse l’artista porta alla luce le forme elementari costitutive da cui hanno poi origine tutti i fenomeni del mondo.