"Borgotto si propone di raccogliere i bisogni di socializzazione e inclusione"
Intervista a Sabrina Dana, per Borgotto a Bagnolo Piemonte che si svolgerà da venerdì 1 a domenica 3 settembre
La festa dei borghi di Bagnolo è una tradizione locale che, da quest’anno, grazie all’interessamento dell’associazione Borgotto si tenta di riportare al ruolo di importante momento di incontro e partecipazione che ha avuto in passato. Per conoscere più a fondo il significato di questo evento e sapere tutto sui dettagli dell'attività prospettata per quest’anno abbiamo intervistato Sabrina Dana collaboratrice nell’attività dell’associazione e referente per la stessa.
“Questo è il primo evento gestito e coordinato dalla associazione Borgotto” chiediamo “si tratta di una proposta ex-novo oppure si basa su esperienze già sperimentate in passato a Bagnolo?”
“L’associazione nasce da una precedente esperienza chiamata Excalibur che, per 10 anni, dal 2009 al 2019 ha animato l’attività del paese. Essa aveva proposto il Torneo dei Borghi dove le varie frazioni in cui è suddiviso il paese si incontravano e gareggiavano tra di loro. Quando il gruppo iniziale si è sciolto, alcuni tra i fondatori ed i simpatizzanti hanno cercato di mantenere vivo l’interesse per queste attività ma in modo isolato, quasi a livello personale. Ora, con Borgotto, ci si può orientare verso un obiettivo più ampio cercando di proporre attività che siano valide per il paese ma che possano attrarre anche visitatori da altri territori. Borgotto si propone di raccogliere i bisogni di socializzazione e inclusione che ora, più che mai, dopo l’esperienza del Covid, sono importanti per una comunità”.
“Qual’è la proposta che attualmente intendete avviare, partendo da questo momento di festa popolare?”
“Gruppo di Borgotto ha deciso di ripercorrere la strada tracciata da Excalibur. Sino ad ora ci siamo affiancati al Comune dando un contributo per la festa patronale di San Pietro e collaborando con altre realtà locali. Questo ci è servito per così dire, da rodaggio ma ora cerchiamo di presentare un evento progettato e gestito da noi sperando che questa nuova kermesse nasca sotto buoni auspici anche se è proposto in un periodo estivo in cui si risente ancora dello strascico dovuto alle ferie poiché non tutti sono pienamente in attività. Per farlo abbiamo chiesto aiuto ad Andrea Caponnetto ed ai ragazzi di GrandaLand perché in grado si presentare uno show perfettamente collaudato e molto attrattivo in modo da ricreare un’atmosfera in cui predomini la serenità e la voglia di stare insieme”.
“Quali sono le attività che proponete per questo momento di vita insieme?”
“Noi stiamo lavorando con molta buona volontà. Sicuramente faremo degli errori ma l’intento è quello di unire e portare a giocare insieme serenamente gli 8 borghi che costituiscono il paese. Fare in modo che le piccole rivalità che possono esserci siano superate in un momento di collaborazione collettiva. I borghi sono tanti: San Grato e Sant’Anna, Confraternita, San Pietro, Madonnina, San Maurizio con San Bernardo, San Rocco, Villar e Villaretto. Lavorare insieme non sempre è facile perché spesso vi sono sfaccettature e realtà diverse ma mirare ad uno scopo comune porta a superare i piccoli problemi. Noi proponiamo l’attività che si era già svolta in passato: giochi competitivi, in chiave sportiva ed alla portata di tutti. Per partecipare non sarà tassativo essere residente ma sarà possibile coinvolgere amici e parenti anche se vivono fuori dal paese. Saranno tre giorni di festa all’insegna del gioco: venerdì sarà possibile cimentarsi con i giochi di un tempo; sabato sarà il momento della sfida di GardaLand dove i protagonisti saranno i giovani; domenica torneranno i giochi più tradizionali ma rivisti in chiave moderna. Vi saranno anche molte attività che coinvolgeranno i più piccoli. Lo spettacolo di luci e colori delle fontane luminose concluderà la festa, Speriamo che il tempo sia benevolo, ma in caso di pioggia abbiamo un capannone in cui spostare i giochi anche se le dimensioni della tavola di GrandaLand potrebbe rappresentare un problema.”
“I giocatori indosseranno i costumi del tempo’?” chiediamo ancora.
“Certamente! I costumi locali, già utilizzati in passato sono stati ripresi e rimodernanti. Soprattutto i giocatori-pedine in GrandaLand indosseranno i colori dei borghi. Questo servirà per differenziarli ma anche per ricordare il lavoro di recupero fatto con la collaborazione degli anziani che ci hanno aiutato sia con i loro ricordi sia con le grandi abilità manuali per la fattura e gli addobbi”.