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Variante, la minoranza di Verzuolo ora chiede l’apertura di un tavolo

Il consigliere Vallome scrive al'assessore. Da Manta Quaglia replica a Panero

Variante, la minoranza di Verzuolo ora chiede l’apertura di un tavolo
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La levata di scudi di alcuni residenti di Manta contro il progetto della variante di Verzuolo (che andrebbe ad innestarsi nei pressi dei campi sportivi della Gerbola) trova ora sponda anche presso la minoranza consiliare del Comune amministrato da Giancarlo Panero. E’ di lunedì la richiesta di una convocazione urgente della Commissione agricoltura rivolta all’as - sessore Mattia Quaglia da parte del consigliere di opposizione di Verzuolo per Tutti Luigi Vallome. Che scrive: «Il tema della viabilità continua ad occupare un posto di rilievo nell’amministrazione pubblica locale e provinciale.

Tale argomento non può però essere affrontato se non in una visione di insieme, che tenga in considerazione le tante parti chiamate in causa. In particolare non ci risulta avvenuto il confronto in merito al progetto Tangenziale di Verzuolo, con gli organi comunali preposti alla rappresentanza del settore agricolo». Vallome consiglia di coinvolgere n e l l’incontro anche le associazioni di categoria ed altri soggetti interessati al dibattito, «al fine di analizzare eventuali criticità ed individuare potenziali soluzioni».

Sull’argomento interviene ancora l’ex sindaco di Manta Gianni Quaglia. Portavoce dei firmatari della lettera che contesta l’infrastr uttura (considerata dannosa per il suo paese), ribadisce che non ha avviato un’iniziativa personale: «Ho raccolto il parere di un gruppo di persone, che hanno opinioni diverse da quelle di chi sta portando avanti il progetto».

In risposta all’intervista della Gazzetta della scorsa settimana al sindaco Panero Quaglia commenta: «Non c’è in questa azione alcun disegno politico o elettorale. Panero dovrebbe solo considerare l’idea che alcuni suoi concittadini e altri residenti in paesi limitrofi possano sollevare delle perplessità su un progetto, da lui propugnato e passato in verità un po’ in sordina». Ne l l’invitare il primo cittadino a sedersi a un tavolo per riflettere collegialmente sull’opera, Gianni Quaglia rispolvera le tappe del maxi-programma viario del Saluzzese, datato 2008, sostenendo la sua tesi: «Con quest’opera si sviluppa solo un piccolo tratto del programma di potenziamento della viabilità tra Saluzzo e Cuneo: una viabilità poco più che comunale, che non risolve i problemi di fondo e crea immensi danni a un ampio territorio frutticolo».

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