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Unicredit Amministratori e cittadini in piazza

A Venasca chiude lo sportello dell'unicredit, divampa la protesta

Unicredit Amministratori e cittadini in piazza
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Per i piccoli paesi ormai è una condanna scritta: le banche “scappano”, chiudono agenzie e sportelli invitando la gente a recarsi nelle città vicine dove è assicurato il servizio. Le più colpite sono le vallate, in questo caso la valle Varaita, dove la sequenza di chiusure - dopo la vicina Piasco - ha colpito anche Venasca.

Qui l’annuncio di Unicredit è piombato come un fulmine a ciel sereno: la storica banca che per decenni portò l’insegna della Cassa di Risparmio di Torino cesserà l’attività il 17 novembre. Una mazzata per il paese delle castagne, che proprio non se l’aspettava.

La protesta è stata immediata. Il sindaco Silvano Dovetta ha mobilitato gli amministratori locali e i cittadini, che lunedì hanno manifestato davanti alla banca. A dar manforte sono accorsi i rappresentanti di vari enti e organizzazioni (tra cui le Acli provinciali), con in prima fila il presidente nazionale dell’Uncem Marco Bussone, portabandiera di una forte campagna per la permanenza degli sportelli bancari nelle località valligiane. «Chi se ne va sbaglia, è un grosso errore», ha detto Bussone.

Poi il discorso di Dovetta: «Ci appelliamo al Parlamento, al Governo, all'Associazione bancaria, alla Banca d'Italia contro le decisioni unilaterali di chiusure e riduzione dei servizi a danno delle comunità locali e del tessuto economico delle zone montane e rurali del Paese». Il sindaco ha poi ricordato che «centinaia di famiglie, imprese e professionisti locali sono correntisti di Unicredit e sfruttano costantemente i servizi erogati a Venasca».

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