La Pagina nasceva nel salotto di Gigi e Marcella
Pubblichiamo uno stralcio del ricordo di Gigi Ferraro tenuto da Fausto Lamberti, già direttore de “La Pagina”, durante la cerimonia del commiato.
Il suo piacere per lo scrivere ha dato origine alla sua intensa attività pubblicistica, iniziata nel 1968, ai tempi de «‘l Giari» mensile che veniva pubblicato in Manta e che, in seguito, sarebbe stato per un po’ la voce della Comunità di base “Ricerca” di Saluzzo.
La mia frequentazione con Gigi risale proprio ad allora, ma l’amicizia si è particolarmente consolidata durante il periodo de “La pagina” quando ci incontravamo quasi quotidianamente e ci sentivamo al telefono più volte al giorno.
Sono centinaia gli articoli che ha scritto o ha ispirato e nei quali riversava le sue enormi conoscenze e le motivazioni che erano alla base del suo impegno politico, civico e sindacale.
Sia a “La pagina” (di cui Gigi è stato anche direttore dal 1997 al 2002) che con periodicità differente è uscita dal 3 gennaio 1979 a fine 2002, sia poi al mensile “La strada” (pubblicato negli anni dal 2005 al 2013 e di cui è stato direttore fino al 2008), Gigi ha dato un contributo determinante.
REDAZIONE SCANZONATA
In modo speciale a “La pagina”, periodico che nasceva dal lavoro collettivo di una redazione giovane e scanzonata, ma affiatata, nonostante l’eterogeneità dei redattori che provenivano da esperienze diverse e alcuni militavano in gruppi o partititi politici. Le riunioni di redazione si svolgevano nel salotto dell’alloggio di Gigi e Marcella.
Gigi aveva un’idea chiara di giornalismo (e perciò anche della democrazia) e l’aveva espressa in più occasioni scrivendo, ad esempio: «Siamo persone animate dalla passione per la politica e ci unisce - pur nella diversità di cui ognuno di noi è portatore - la condivisione di idee e valori di libertà, di democrazia, di pace, di solidarietà, di tolleranza nei quali crediamo».
Gigi si è sempre battuto perché i giornali a cui collaborava fossero effettivamente espressione di questo comune sentire e diventassero lo strumento di chi crede nei diritti civili, di chi non ha voce, di chi lotta per il posto di lavoro, di chi si batte perché nel Paese si diffonda una cultura di accettazione e di rispetto per l’altro.
In un dibattito interno alla redazione, aveva avuto occasione di manifestarci cosa fosse per lui il giornalismo locale: «Il nostro giornale pubblica articoli su avvenimenti che altri non seguono. Non siamo settari e guai se non scrivessimo articoli o notizie che riguardano anche la parte politica amministrativa cui siamo vicini. Questo è il nostro dna e non faremo mai censure, nel modo più assoluto».
I SUOI LIBRI
Gigi nella sua feconda attività, ha anche collaborato con il settimanale “Saluzzo Oggi” e ha pubblicato più libri. Il primo: “I posti diversi” - titolo mutuato dalla rubrica che teneva su “La pagina” - in cui, partendo dalla sua passione per il camminare, proponeva escursioni da Saluzzo fra natura, storia e curiosità.
Il secondo “Tracce del cammino” 34 escursioni dalle Valle valdesi a quelle del Saluzzese, dove ha messo a frutto lo studio approfondito della Riforma e della storia dei Valdesi, temi sui quali si è sempre impegnato in un’ottica di tolleranza religiosa.
Il terzo, nel 2008, “Saluzzo anni ‘60” in cui racconta la città con interviste a personaggi della vita saluzzese e con molti interessanti ricordi anche personali.
E, nel 2013, il quarto, “Quando Saluzzo sognava il petrolio” dedicato proprio a “La pagina” degli anni dal 1979 al 1988.