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L’Inalpi sulla protesta degli agricoltori «Capire le ragioni e aprire al confronto»

L'inalpi di Moretta apre al confronto e al dialogo con gli agricoltori

L’Inalpi sulla protesta degli agricoltori «Capire le ragioni e aprire al confronto»
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L’Inalpi d Moretta, perno della filiera del latte piemontese, guarda con attenzione alla protesta degli agricoltori. In una nota, l’azienda del patron Ambrogio Invernizzi sostiene che è «necessario individuare i veri obiettivi di questa protesta, ma anche cogliere gli elementi di sostegno».

«La filiera Inalpi è un sistema di condivisione di obiettivi (primo fra tutti la qualità della materia prima), ma anche un percorso a cui aderire, per il raggiungimento di una sempre crescente sostenibilità – spiegano dall’azienda -. E’ quindi evidente come la storia stessa di Inalpi collochi a pieno titolo l’azienda lattiero casearia all’interno di quel mondo agricolo che oggi sta manifestando il proprio malessere e le proprie ragioni, ed è altrettanto chiara la scelta fatta dall’organizzazione di Moretta per essere attore anche nei momenti più complessi di questi anni, rendendosi disponibile alla collaborazione con le istituzioni e con il mondo agricolo stesso».

A partire dall’impegno preso con la Regione Piemonte durante il Covid, grazie al quale è stata evitata la distruzione di importanti quantità di latte. Ma anche più recentemente, in merito agli aumenti relativi al costo dell’energia elettrica e del gas, i vertici Inalpi si sono messi in prima fila per poter avviare un dialogo con le istituzioni, dove trovare un comune denominatore.

Sottolinea il vertice Inalpi: È evidente che la politica della Comunità Europea si è dimostrata quanto meno lontana dal reale mondo agricolo, mettendo in luce, attraverso le decisioni prese, un certo scollamento e una probabile poca conoscenza dello stesso. Ma va anche detto che l’Italia in questo specifico comparto ha avuto il merito di saper tracciare una strada, una via poi accolta da altri Paesi membri, soprattutto una strada che sostiene il nostro mondo agricolo nell’intento di consentire a tutti di lavorare, magari meglio, magari di più, ma soprattutto con l’obiettivo di promuovere quella “qualità” Made in Italy che nessun paese europeo o extra Ue possiede oggi».

«La crescita delle esportazioni, la conferma della dotazione finanziaria per l’agricoltura, il mantenimento delle accise sul gasolio agricolo, il disegno di legge del marzo 2023 approvato nel mese di novembre che vieta la produzione e vendita di alimenti sintetici, confermano un impegno positivo e attento del governo e del ministro dell’Agricoltura»

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