Piccat: «Non ho nessuna rivalsa e non corro per “la poltrona”»
Intervista a Marco Piccat
Scrive il candidato sndaco Marco Piccat: «Alcuni giorni fa, in uno studio medico saluzzese, sono stato fatto partecipe di un racconto sulla prossima campagna elettorale saluzzese. Richiesto delle novità, uno tra i pazienti in attesa è intervenuto citando il mio nome, Piccat, e il mio passato da sindaco (38 anni fa), con un commento che mi ha molto divertito: “Ciamu-mi, che sens!”, “Mi chiedo io, ma che idea”».
Continua Piccat: «L’ “incidente” mi ha convinto a creare un nuovo e diretto modo di comunicazione con tutti i miei concittadini che inizi con lo spiegare quali siano i motivi che, dopo 70 anni di vita e di lavoro in Saluzzo, mi spingono, dietro le richieste di molti, a offrire il mio impegno, se utile, al servizio della nostra comunità».
«Per questo, allo scopo di offrire un programma che sia comprensivo delle attese delle diverse realtà che costituiscono la città, in vita di un miglioramento delle condizioni attuali, come lista civica, apriamo da oggi due nuovi canali su facebook e su instangram, ‘marcopiccatsindaco’ come spazio aperto per raccogliere e confrontare, e conoscere proposte, pareri, suggerimenti».
«Questo perché il “ciamu-mi, che sens”, passi da sogno isolato a segno della presenza e del crescere di una cittadinanza attiva».
Con queste parole Marco Piccat conferma la sua volontà di andare avanti nella sua corsa verso il municipio senza cedere alla sirene che, da destra e da manca, gli hanno offerto come contropartita - in cambio del suo recesso - l’assessorato alla cultura.
«Ho detto no e ribadisco il mio no a qualsiasi profferta. Di cultura in municipio non ne voglio sentir parlare. Chi mi offre posti non ha capito il senso della mia candidatura.
E qual è il senso, professor Piccat?
«Ero tra i miei libri, come sempre, e sono stato richiesto di un impegno cui non ho potuto sottrarmi. Ho avuto molto da questa città a, a 70 anni suonati, è arrivato il momento della restituzione».
Qualcuno ha insinuato che si tratti anche di desiderio di rivincita?
«Rivincita di che? Si riferiscono forse alla Fondazione Saluzzo?».
Credo proprio di sì, ma dica lei…
«La vita mi ha offerto tante opportunità professionali connesse ai miei interessi culturali. Alla mia età, mi creda, non inseguo rivalse. Il quadriennio trascorso alla presidenza della Fondazione è stato un periodo interessante in cui, insieme al cda, sono state realizzate cose importanti. Per il resto so come vanno queste cose per cui non mi scompongo. Mi limito a considerare che si tratta di un’interpretazione distorta».
Come sta organizzando la campagna elettorale?
«Avrò due liste che mi appoggeranno, una civica e l’altra dei Moderati. Giovedì ci ritroveremo per mettere a punto gli aspetti organizzativi. Per intanto posso anticipare che abbiamo attivato due canali social “Piccatmarco sindaco”, uno su Instagram, l’altro su Facebook».
Quale denominazione avrà la sua lista?
«Non lo so ancora, ma certamente non voglio ricondurla eccessivamente alla mia persona. Un conto sono le esigenze di comunicazione social, altra la personalizzazione della squadra che a me non piace, così come non condivido la deriva leaderistica che ha assunto la politica ad ogni livello».
Tra centrodestra e centrosinistra lei si colloca al centro?
«Non mi piace questa interpretazione “spaziale” della politica che oggi non ha più ragion d’essere. È finita la stagione dei Guelfi e dei Ghibellini. Io non sono contro alcuno, ma semmai “per” Saluzzo».
Immagino abbia realizzato che la partita tra i due blocchi non sarà una passeggiata…
«Ne sono assolutamente consapevole. Mi ritengo un cittadino attivo e pertanto non potevo esimermi dall’assumere una responsabilità che è civile e d’impostazione assolutamente civica. Offro un’opportunità diversa rispetto alle altre offerte. Non fosse altro di prospettiva, per aprire nuove strade».
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