Muore nel mietitrebbia che stava riparando
«Morire sul lavoro è una tragica fatalità: quando succede in una piccola comunità come la nostra restiamo tutti increduli e attoniti. Una preghiera per Renato e un abbraccio alla sua famiglia a nome di tutti i virlesi»: sono queste le parole di dolore e cordoglio del sindaco di Virle, il giovane Mattia Robasto, a commento della disgrazia che ha colpito una nota famiglia e un intero territorio.
La notizia della scomparsa di Renato Cavaglià, 52 anni, ha lasciato tutti senza parole. L’imprenditore agricolo, conosciuto e apprezzato anche per la sua attività di contoterzista, è rimasto imprigionato in una mietitrebbia venerdì scorso, nella sua azienda agricola in via Podi a Virle. Sul posto, dopo l’allarme dato da alcuni lavoratori, sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri di Moncalieri e l’equipe medica del 118 ma per Renato non c’è stato niente da fare.
Stando alle ricostruzione l’uomo si era introdotto nel macchinario per effettuare alcune operazioni di manutenzione quando è caduto all’interno.
Nessuno al momento dell’incidente era presente, l’allarme è stato lanciato non appena qualcuno si è reso conto dell’accaduto.
Agronomo di formazione, Roberto Cavaglià aveva una vera passione per le macchine agricole. Originario di Virle, da circa vent’anni viveva nella vicina Pancalieri dopo essersi sposato con Floriana e aver avuto due figlie. Tra le sue passioni più grandi il paracadutismo che praticava da anni, avendo conseguito anche i relativi brevetti.