Strobino, il primo ambientalista
Era un ambientalista quando ancora gli ambientalisti non esistevano. Ha creato la legenda delle maschere di Cardè, ha raccontato a migliaia di appassionati sportivi le gesta dei calciatori locali.
Sabato scorso Cardè ha porto l’ultimo saluto a Piero Strobino, 75 anni, uno dei personaggi più conosciuti del paese. Malato da tempo, è deceduto in ospedale a Saluzzo, dove era ricoverato in seguito all’aggravarsi delle sue condizioni.
Strobino era nato a Novara nel 1945, città di origine dei genitori, ma di fatto ha sempre vissuto a Cardè. Nel 1959 aveva conseguito il diploma di scuola media inferiore frequentando a Saluzzo la Scuola d’Avviamento Professionale di Tipo Industriale (in quei tempi non c’erano ancora le medie unificate). Nell’ottobre del 1959 ha iniziato a lavorare come operaio a Torino, dove, nello stesso tempo, ha frequentato due anni di tecnica per periti industriali presso la scuola serale Piemonte di via Milano. Come operaio ha lavorato 6 anni, poi ha lavorato come bigliettaio (3 anni), agente di commercio (21 anni) e infine come bidello (6 anni e mezzo) all’istituto Denina per ragionieri.
Da sempre Strobino era impegnato nella lotta a difesa dell’ambiente, in particolare di quello fluviale del fiume Po.
Nel 1991, in collaborazione con l’assessorato all’ambiente della Regione, aveva redatto il progetto “Il Po nella Granda, come conoscerlo per salvaguardarlo” e ha tenuto conferenze sull’habitat fluviale un po’ ovunque, in particolare nelle scuole, dalle elementari alle medie superiori. Per questa sua attività ha preso parte alla trasmissione Geo&Geo di Rai 3 ai tempi di Licia Colò, e a due documentari: uno della televisione privata francese Season e uno della televisione di stato tedesca Hessischer Rundfunck.
Oltre che nell’associazione pescatori e negli Amici del Po, dal 1993 ha fatto parte del consiglio di amministrazione del Parco del Po Cuneese: dal 1993 al 1995 come membro della giunta, dal 1995 al 2000 come presidente della commissione ambiente e dal 2000 al 2011 è stato consigliere.
Appassionato cronista, dal 1983 al 1990 è stato corrispondente da Cardè per le testate diocesane di Pinerolo e Saluzzo dove scriveva di cronaca da Cardè e Villafranca.
Strobino ha scritto molto anche di sport. La sua passione per il calcio era iniziata fin da giovane. Centrocampista offensivo dai piedi buoni, anche se dal fisico gracile, ha giocato 17 campionati di calcio a livello dilettantistico negli anni 60-70 (promozione e prima categoria) e per 10 anni, sempre a livello dilettantistico, ha svolto l’attività di allenatore.
Le sue passioni, il calcio e il Po, sono diventate anche dei racconti. A partire dal 1995 ha iniziato a scrivere, iniziando quasi per caso da “’L portoné `d Cardè”, un breve racconto da cui poi sono nate le maschere del paese, il Portoné e la Marchesina.
A quel libro sono seguiti “Violenza sul fiume”, “Vita... da cani”, “Il calcio dei puri”, “Il tunnel, un viaggio nella lotta partigiana tra storia e fantasia”, “Una grande amicizia”, “Un mondo perduto” e “Di guerra, di donne e di fiumi”.
Apparentemente schivo, un po’ burbero, era in realtà una persona pronta al dialogo, di spiccata intelligenza e dal grande amore verso le giovani generazioni.
Lascia la moglie Ida e il figlio Stefano con la moglie Patrizia e i nipoti Tommaso e Luca, e la sorella Lina.
I funerali si sono svolti sabato nella parrocchia di Santa Caterina, a Cardè.