Ancora disservizi alle poste, l’ultimo “attacco” del sindaco Panero
Si chiede il ritorno della consegna tutti i giorni Verzuolo, Poste chiuse fino a maggio
Chiudono per lavori le Poste di Verzuolo. L’ufficio di via Fucina viene coinvolto nel progetto “Polis”, realizzato come piano complementare al Pnrr e sottotitolato “Case dei servizi di cittadinanza digitale”. L’intervento, che prevede un profondo restyling interno degli sporti e un potenziamento delle apparecchiature digitali, si pone l’obiettivo di favorire la coesione economica, sociale e territoriale e il superamento del digital divide nei piccoli centri e nelle aree interne.
Fino al 4 maggio, data della probabile riapertura, ai cittadini viene suggerito di rivolgersi agli uffici postali di Manta, Costigliole e Piasco.
Il sindaco Giancarlo Panero da 8 anni conduce una difficile battaglia contro i vertici di Poste per il declassamento del paese, dove il servizio di consegna è effettuato a giorni alterni. Il disagio che inevitabilmente sarà generato dall’ultimo intervento (per quanto ampiamente annunciato e inserito un piano nazionale che, via via, interesserà tutti gli sportelli) si unisce alle tante mancanze che il primo cittadino ha voluto far emergere con forza in questi anni.
Una campagna, la sua, che ha toccato anche i banchi del parlamento e i vertici nazionali di Poste. Ma che, nonostante una dedizione alla causa straordinaria, non ha sortito effetti. Forse, a ben guardare, l’unica grande delusione del suo mandato, che ha visto il paese vincere diverse importanti partite, tra cui la riqualificazione dell’ex Kimberly Clark, la realizzazione del nuovo Itis, la riconversione della Burgo.
Questa la (probabile) ultima sferzata di Panero alle Poste: «In un paese di 6500 abitanti non avere la consegna quotidiana della posta è una vergogna. Si danneggiano in particolare i cittadini anziani, le famiglie residenti in collina e le aziende. Non è un capitolo chiuso, Verzuolo dovrà continuare a battersi».
Il sindaco ne approfitta anche per fare due conti in tasca all’azienda che fu statale: «Ci stupiamo di questi disservizi leggendo che si sta trattando la cessione delle Poste ai privati per incassare oltre 4 miliardi e così contribuire al bilancio dello Stato. Così come nel sapere che la società ha chiuso il suo bilancio con oltre un miliardo e mezzo di attivo. Risorse che dovrebbero servire a garantire i servizi essenziali».
Giancarlo Panero infatti fa riferimento ad un altro programma di Poste, che prevede di mettere in piedi una rete per fornire certificati anagrafici, documenti Isee, passaporti e trasporto pacchi, con l’obiettivo di sgravare altri uffici e fare concorrenza sul mercato delle spedizioni: «Qui a Verzuolo ci accontenteremmo di avere un tradizionale servizio quotidiano per le missive e i giornali: sarebbe un diritto dei cittadini e avrebbe una positiva ricaduta sull'occupazione».
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