Centrodestra al ballottaggio se Demaria non “sfonda”

Inutile dire che Franco Demaria e l’ armada di “Insieme” contano di replicare il risultato del 2019, quando Mauro Calderoni aveva superato di 4 punti percentuali la soglia del 50% aggiudicandosi la vittoria al primo round senza dover ricorrere al ballottaggio.

Una speranza che deve però fare i conti - data la concomitanza con elezioni europee e regionali - con l’apporto che potrebbe derivare dai simboli di partito di centrodestra, che i sondaggi indicano ancora col vento in poppa. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, le tre forze politiche che appoggiano Giovanni Damiano, nonostante abbiano dimostrato scarsa capacità organizzativa sul territorio, contano su un riscatto dopo vent’anni di sconfitte. Vedremo se in questa tornata riusciranno a portare il candidato sindaco del centrosinistra civico a misurarsi nel secondo turno.

Se non succederà, vorrà dire che il potere attrattivo dei simboli di partito non ha più peso nelle competizioni comunali, almeno a Saluzzo.

Chi sui partiti non fa invece affidamento è Marco Piccat, avendo giocato tutte le sue carte sul civismo per quanto amministrativamente alternativo ad “Insieme”.

Facendo leva sulla “saluzzesità” e sui ruoli politico-amministrativi da lui esercitati in precedenza sia come sindaco che come presidente della Fondazione CrSaluzzo, confida anche lui nel ballottaggio.

Damiano e Piccat non si sono sbilanciati né in ipotesi di possibili intese dopo il 9 giugno, né in termini di formazione di giunta.

Più realisticamente Renato Pagliero, sostenuto da una sola lista, pur non ponendo limiti alla provvidenza, sarebbe forse pago di raggiungere la soglia di consensi che gli permetta di entrare in Consiglio.

I desiderata di ciascuno dei quattro protagonisti della sfida comunale sono nelle mani dei cittadini-elettori.