camoscio a pontechianale

Bibi, la cucciola di camoscio salvata grazie al Cras

Al Parco l’animale è stato rilasciato in libertà a Pontechianale

Bibi, la cucciola di camoscio salvata grazie al Cras
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Il suo destino era segnato, già pochi giorni dopo la nascita. Troppo debole per seguire la madre, forse a causa di un’infezione polmonare, la piccola di camoscio era stata abbandonata ancora cucciola.

Storia di un anno fa. “Bibi”, così è stata ribattezzata dai veterinari che l’hanno avuta in cura, ha avuto la fortuna di essere stata trovata da alcuni escursionisti, in alta valle Varaita, e consegnata ai veterinari dell’Asl Cn1. Una volta recuperata, è stata affidata al Cras (centro recupero animali selvatici) di Bernezzo.

Dopo circa tre mesi in cui è rimasta in condizioni critiche, soggetta a ricorrenti crisi respiratorie, la tenera Bibi si è gradualmente ripresa, iniziando ad alimentarsi in autonomia. Ora che è stata dichiarata fuori pericolo, ha potuto tornare in natura tra i suoi simili.

Mercoledì scorso è stata rilasciata in alta valle Varaita dal personale del Parco del Monviso. La zona del rilascio è all’interno dei confini del Parco e alla liberazione era presente anche il presidente dell’ente, Dario Miretti.

Bibi ha osservato con circospezione l’area, quando è stata sollevata la sponda della cassa dentro la quale è stata trasportata in zona, poi ha ritrovato quella libertà che aveva solo assaporato ne primi giorni della sua vita.

Assieme a lei è stata rilasciata anche un’altra femmina di camoscio di un anno di età, recuperata lunedì 10 giugno in un cortile privato nel comune di Borgo San Dalmazzo, e di cui è stato constatato al Cras di Bernezzo il buono stato di salute.

Entrambe sono state liberate in un luogo ricco di pascoli, noto ai guardaparco del Parco del Monviso, per essere utilizzato dai camosci come “nursery”: in questo periodo dell’anno le madri vi si radunano con i piccoli appena nati per gestirli più facilmente insieme; nei pressi è nota inoltre la presenza di un numero consistente di esemplari di un anno, che formano gruppi di coetanei che poi si allontanano gradualmente. Si tratta quindi di un sito più che adatto per il rilascio dei due animali, in particolare di Bibi che dovrà necessariamente prendere confidenza sia con i suoi simili che con la vita in un ambiente selvatico e non protetto come quello dove ha trascorso gli ultimi mesi.

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