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Case green, il “solare” sostituirà i combustibili

Che cosa prevede la Direttiva Europea

Case green, il “solare” sostituirà i combustibili
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Ad aprile 2024 la Direttiva Case Green sul rendimento energetico degli edifici ha incassato il via libera definitivo da parte del Consiglio Ue Ecofin.

La nuova norma comunitaria è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Ue lo scorso 8 maggio ed ora tutti gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepire le disposizioni nella loro legislazione nazionale (anche l’Italia, che ha votato contro- ma che dovrà giocoforza adeguarsi alla volontà europea).

La norma serve a regolamentare le azioni da mettere in atto nei prossimi anni per ridurre progressivamente le emissioni di gas ad effetto serra e i consumi energetici nell’edilizia in modo da raggiungere la neutralità climatica nel 2050. Questa direttiva, infatti, ha l’obiettivo di rendere a “emissioni zero” entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’Ue e di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro l’anno 2040.

EMISSIONI DI GAS SERRA

Attualmente, infatti, gli edifici causano oltre un terzo delle emissioni di gas serra nel territorio europeo. Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero ed entro il 2050 l’intero patrimonio edilizio dell’Ue dovrà essere trasformato seguendo questa direzione.

Per gli edifici non residenziali, la direttiva introduce standard minimi di prestazione energetica garantendo che questi non superino la quantità massima specificata di energia primaria o finale che possono utilizzare per mq ogni anno. Secondo le nuove regole, almeno il 16% degli edifici non residenziali con le peggiori prestazioni energetiche dovrà essere efficientato entro il 2030 ed almeno il 26% entro il 2033.

Gli Stati membri potranno scegliere di esentare dalle norme edifici specifici, come palazzi storici, luoghi di culto o edifici di proprietà delle forze armate.

LA RIQUALIFICAZIONE

Inoltre dovranno adottare delle strategie interne necessarie per la riqualificazione energetica graduale degli edifici residenziali per garantire che il consumo medio di energia primaria (rispetto al 2020) venga ridotto del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035.

Almeno il 55% della riduzione energetica dovrà essere ottenuta attraverso la ristrutturazione degli edifici più deteriorati, che rappresentano circa il 43% del costruito.

Per gli edifici non residenziali, gli Stati membri dovranno fissare dei requisiti minimi di prestazione energetica che devono essere rispettati da almeno il 16% degli edifici entro il 2030, e da almeno il 26% entro il 2033.

Successivamente ogni Stato membro dovrà garantire un progressivo calo del consumo medio di energia primaria fino al 2050 in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco immobiliare a emissioni zero.

EDIFICI PUBBLICI

In quest’ottica - a partire dal 2028 - gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno essere a emissioni zero. Dal 2030 l’obbligo si applicherà anche ai nuovi edifici a destinazione residenziale.

Nei loro piani di rinnovamento, gli Stati membri dovranno mettere in atto tutte le misure necessarie per ottenere l’obiettivo dell’eliminazione dei combustibili fossili, promuovendo al tempo stesso energia solare e mobilità sostenibile.

Per decarbonizzare il settore edilizio, i piani nazionali di ristrutturazione dei fabbricati dovranno prevedere una tabella di marcia con l’obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a combustibili fossili entro il 2040.

Infatti dal 2040 le caldaie a gas dovranno essere eliminate e già dal prossimo anno (2025) non sarà più possibile incentivarle.

L’obiettivo è molto ambizioso e quindi il primo impegno di ogni singolo Stato sarà quello di predisporre un piano nazionale per garantire la ristrutturazione del parco immobiliare di edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, così da renderlo decarbonizzato e ad alta efficienza energetica entro il 2050, trasformando quindi tutto il costruito esistente in edifici a emissioni zero.

RIDUZIONE DEI CONSUMI

Tutti i Paesi dovranno ad ogni modo concentrarsi sugli edifici più energivori.

Le nuove norme dovranno garantire l’implementazione di idonei impianti di energia solare sia nelle nuove costruzioni (pubbliche e private residenziali e non) sia in quelle in fase di ristrutturazione.

Si dovranno progettare, inoltre, infrastrutture per la mobilità sostenibile, compresi i necessari punti di ricarica per tutti i veicoli elettrici (automobili, biciclette, motorini, autobus ecc..).

I nuovi vincoli della direttiva avranno un impatto sui bonus edilizi. Si può immaginare che il nuovo sistema degli incentivi non cambierà molto. La direttiva consente infatti ai Paesi membri di adottare misure che prevedano la riduzione delle tasse (come le detrazioni fiscali fino ad ora utilizzate).

Sono inoltre previsti fondi di garanzia e mutui ipotecari per incentivare le ristrutturazioni profonde.

* architetto lucasilano@gmail.com

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