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Il salame cotto Materin punta sui baby-digitali

Brizio si affida ai social per conquistare la fascia giovane con il suo prodotto iconico

Il salame cotto Materin punta sui baby-digitali
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Nuova sfida per il salumificio Brizio di Venasca: veicolare il consumo del Salame Cotto Materìn su un target più giovane (generazioni digitali). Dopo la prima esperienza con la blogger saluzzese Valentina Casu (@valeinpadella), ora il compito è affidato all’influencer pinerolese Paola Forneris (@polly_forneris). Grande wine lover e sommelier Ais, viaggiatrice instancabile e amante delle chicche gastronomiche, Paola guiderà alla scoperta del Salame Cotto in cucina secondo la sua personalissima interpretazione e con la sua innata simpatia, attraverso gli hashtag #materinpollyedrico e #hobisognodiaffettato.

Il lancio della collaborazione con Paola Forneris coincide con una grande campagna promozionale sul Materìn, disponibile in tutti i punti vendita e supermercati aderenti alla promozione a euro 0,99 /hg. Un’iniziativa commerciale di grande impatto per dare visibilità a un prodotto straordinario e offrire l’occasione di provarne la qualità, la piacevolezza e la versatilità.

L’origine del Materìn Brizio risale ai primi anni dall’apertura dell’azienda, quando nel 1939 nasce la salumeria nel piccolo borgo di Venasca. Il fondatore Matteo Brizio, detto “Materìn”, mette a punto la ricetta del Salame Cotto, che era già diffuso sul territorio piemontese, ma veniva realizzato con i tagli meno nobili del maiale.

Un prodotto povero, grezzo e con una bassa qualità organolettica. Il successo del Materìn è dovuto all’approccio di Matteo Brizio che decise di stravolgerne il concetto, andando a realizzare un salume di alta qualità, unico e pregiato.

Una ricettazione - tuttora in parte segreta - che ha elevato la qualità del prodotto e negli anni ha influenzato la sua produzione regionale. La composizione del Salame Cotto Materìn Brizio è infatti dell’85% circa di carne magra e un 15% di dadini di lardello, chiaramente visibili al taglio.

La carne viene mondata, cioè privata del grasso in eccesso, lasciando la parte magra. Seguono la macinatura, la speziatura e l’insacco. L’ultimo passaggio è la cottura a bagnomaria durante la notte e il seguente raffreddamento prima del confezionamento.

Una scelta che ha differenziato il Materìn Brizio dagli altri salami cotti piemontesi in cui spiccava la grassezza con un gusto molto intenso.

Si può ben dire che nonno Materìn ha rivoluzionato l’immagine e la produzione di questa specialità tipica della salumeria piemontese.

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