Fatta l’Unione, ora il vertice del Bim
Assegnate le deleghe ai consiglieri. Caso Piasco: non ha rappresentanti
Dopo la sua riconferma alla guida dell’Unione montana, Silvano Dovetta, assegnate le deleghe ai componenti della giunta, ha deciso di avvalersi anche della consulenza dei consiglieri, nonostante non proprio tutti siano stati coinvolti.
Ad Andrea Allasina, sindaco di Pontechianale, ha affidato: commercio e fiere. A Manuele Barbero di Rossana: ecologia, ambiente, comunità energetica.
A Giovanni Fina, sindaco di Melle: lavori pubblici, foreste, settore agro-silvo-pastorale. A Marco Fina di Piasco: politiche giovanili e sport. A Giovanni Menzio di Frassino: rapporto con le associazioni e parco macchine. A Dante Rigoni di Frassino: attività del Gal (gruppo azione locale).
I consiglieri avranno la funzione di riferire al presidente le loro proposte ma l’aspetto decisionale competerà all’esecutivo.
Definita la governance dell’Unione, resta da perfezionare quella del Bim (Bacino imbrifero) del Varaita.
Nelle scorse settimane è stato abbozzato lo schema della “deputazione” (così si chiama la giunta del Bim) con la tacita benedizione del presidente uscente, Marco Gallo, già sindaco di Busca e ora assessore regionale alla Montagna. Sul presidente non sembrano esserci dubbi: sarà Giovanni Fina, sindaco di Melle e vicepresidente uscente dell’Unione montana, colui che ha gestito l’ente in regime commissariale in questi mesi.
Alla vicepresidenza andrà, con ogni probabilità, il sindaco di Frassino, Roberto Ellena.
Gli altri tre membri in predicato sono: Pietro Ruffa, amministratore veterano di Pontechianale, Giuliano Degiovanni, sindaco di Rossana ed Elena Vincenti, sindaco di Isasca.
L’unico Comune della valle a restare fuori dagli esecutivi sia dell’Unione che del Bim è Piasco, questione che è ancora oggetto di interlocuzioni e a cui si deve il ritardo rispetto al Bim del Po.
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