Diagnosi rapida in rete: Saluzzo e Savigliano combattono l’infarto
I risultati del reparto guidato dal primario De Benedictis certificati da Agenas
La qualità della performance negli interventi cardiovascolari dipende in gran parte dalla tempistica. Per i pazienti con infarto grave, come lo "Stemi" con ostruzione coronarica, è cruciale un intervento entro 90 minuti. «Facile a dirsi - osserva Michele De Benedictis, direttore della Cardiologia di Savigliano -. Se l'ospedale è in città, tutto è più concentrato. Per esempio, a Roma, il San Camillo può servire un milione e mezzo di persone in un raggio di 10 km, mentre a Savigliano la popolazione è di 400.000, ma distribuita su un'area che arriva anche a 50 km, con montagne da attraversare».
Il dato di riferimento arriva dal Programma Nazionale Esiti (PNE) curato da Agenas, che stabilisce come standard l’angioplastica coronarica entro 90 minuti per il 60% dei pazienti. La media nazionale è del 63%, mentre il SS. Annunziata raggiunge il 68%, uno dei migliori risultati a livello regionale, nonostante le difficoltà logistiche.
Maurizio Selvatico, responsabile del Risk Management dell’Asl Cn1, sottolinea che «non si tratta di una gara, ma di un osservatorio sull’assistenza ospedaliera» che permette di valutare l’efficacia del servizio. Anche se i numeri sono positivi, l’obiettivo è migliorare ulteriormente, puntando sul 32% di margine che ancora resta.
De Benedictis spiega l'importanza della tempistica: «Eseguire un’angioplastica entro un’ora e mezza dall’arrivo è vitale, perché un'arteria occlusa priva di ossigeno una parte del corpo. Fin dal mio arrivo a Savigliano ho accelerato il processo di miglioramento delle tempistiche, già iniziato prima. Ma non basta guardare solo il tempo dall’arrivo in ospedale, dobbiamo considerare anche la distanza. Ad esempio, se l'infarto avviene a Sampeyre, ci sono almeno 40 minuti di viaggio. Oggi, però, possiamo fare un elettrocardiogramma con il personale del 118 sul posto e inviarlo in tempo reale in ospedale. Se si tratta di uno Stemi, possiamo preparare l'equipe di emodinamica in 30 minuti, pronti per l'intervento». Ogni anno vengono eseguiti più di 500 interventi.
I dati di Agenas indicano una percentuale di efficacia del 68%, ma i dati interni sono anche superiori. «Fare rete è fondamentale», afferma De Benedictis. «I nostri pazienti di Mondovì vanno a Cuneo, così come accogliamo pazienti da Torino sud. Vogliamo migliorare ulteriormente la collaborazione con il 118 e il territorio. Troppe persone, però, arrivano in ospedale in auto: dovrebbero chiamare il 118, così riceviamo la diagnosi prima del loro arrivo».
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